ANNATA AGRARIA: UN ALTRO ANNO CHE SE NE VA SENZA RIMPIANTI

Dalla costituzione di Agrinsieme Viterbo, avvenuta nel 2013, l’evoluzione dei processi economici dei mercati ed il riordino dell’organizzazione dello stato nei territori, hanno confermato le ragioni della nostra scelta di dare vita ad una aggregazione delle organizzazioni di rappresentanza sindacale agricola e del mondo della cooperazione e, quindi, di proporci come sigla unitaria.
Infatti, il mercato ormai divenuto mondiale, costringe le imprese a confrontarsi con aggregazioni sempre più competitive ed efficienti ed anche le scelte politiche sono indirizzate ad accorpamenti di territori e strutture amministrative (riordino delle CCIAA, superamento delle province, accorpamento dei consorzi di bonifica, riforma delle comunità montane).
Questi processi inducono le associazioni di rappresentanza ad attivare percorsi unitari capaci di coordinare le linee politiche per lo sviluppo dei territori e di far nascere partenariati funzionali alla realizzazione di queste politiche.
Numerosi sono i risultati che abbiamo ottenuto e dei quali siamo soddisfatti.
A livello politico-sindacale, dopo la battaglia dello scorso anno contro l’IMU sui terreni agricoli (con l’esenzione oltre che dei terreni svantaggiati anche l’estensione, per i professionali, ai comuni di pianura di Tarquinia e Montalto di Castro) che ha visto il TAR del Lazio rinviare alla Suprema Corte i D.M. attuativi per valutare la costituzionalità degli stessi, dobbiamo apprezzare alcune misure della manovra finanziaria e della legge di bilancio: esenzione dall’IRPEF per il triennio 2017-2019, esenzione contributi per giovani CD e IAP per i primi tre anni, riduzione del 66% al quarto anno ed al 50% per il quinto, percentuali di compensazione IVA nel comparto zootecnico, super ammortamento, detrazioni fiscali per spese di ristrutturazione e riqualificazione energetica degli edifici.
Ricordiamo inoltre, nella riforma dei consorzi di bonifica, l’ottenimento grazie ad Agrinsieme Viterbo del quarto consorzio di bonifica per le province di Viterbo e Rieti.
Vogliamo poi sottolineare la costituzione della Organizzazione di Produttori di olio extravergine denominata A.P.P.O., struttura che ha aggregato produttori e cooperative con la finalità di concentrare e commercializzare il prodotto con alti standard qualitativi, anche ottenuti grazie al piano operativo Reg. Ce 1308/2013.
In questo anno il rapporto con la Regione si è caratterizzato soprattutto per la definizione bandi del PSR 2014-2020.
Purtroppo il risultato del nostro lavoro non sta producendo il risultato sperato; infatti i pochi bandi pubblicati sono stati prorogati molte volte e sono tuttora aperti, nonostante siano passati oramai 8 mesi e, le imprese trovano grandissime difficoltà ad avvicinarsi alle misure a cui vorrebbero partecipare stante le criticità dei criteri di selezione previsti, sia dagli strumenti informatici che non consentono una facile presentazione delle domande.
Proponiamo alla Regione un nuovo modello di rapporto ad oggi esclusivamente di tipo informativo all’interno del tavolo agroalimentare; vorremmo un tavolo di partenariato dove il nostro contributo possa avvenire già nella fase di analisi dei bandi o delle scelte.
La macchina burocratica della Regione Lazio, nonostante i propositi migliorativi, non risponde alle esigenze degli agricoltori; i pagamenti avvengono con ritardi insopportabili, mettendo ulteriormente in difficoltà le aziende.
Come Agrinsieme Viterbo ci poniamo per l’anno 2017 alcuni obiettivi di progettualità sindacale che vanno incontro alle esigenze degli agricoltori associati mediante una azione sinergica di tutte le componenti per il miglioramento dell’attività sindacale, della razionalizzazione dei servizi e delle strutture anche attraverso accorpamenti di servizi, sedi e il miglior utilizzo delle nostre risorse umane.
In particolare ci poniamo i seguenti obiettivi:
• Confronto con la Regione sui bandi PSR per facilitare un miglior utilizzo da parte delle imprese. Proposta di un tavolo tecnico permanente;
• Definizione di un piano di interventi condivisi per lo sviluppo dei prodotti dell’agricoltura viterbese da parte della Camera di Commercio, dei GAL e delle strutture partecipate (FLAG, ARSIAL, ecc.);
• Individuazione di azioni per la promozione del Pecorino Romano DOP e dell’origine laziale della filiera; riconoscimento di una nuova DOP/IGP per il formaggio di pecora a breve stagionatura;
• Sostegno ai produttori per lo sviluppo commerciale anche sui temi dell’internazionalizzazione;
• Valorizzazione delle DOP e IGP della nostra provincia, con la costituzione dei consorzi di tutela;
• Avviare una azione sulle criticità di alcune produzioni della provincia quali castagno, cereali, latte ecc. e sulle possibili coltura alternative.
Agrinsieme Viterbo presenta la sintesi dell’andamento del settore agricolo nel corso dell’anno 2016 passando in rassegna brevemente i maggiori comparti.
CEREALI
Per quanto riguarda i cereali autunno-vernini, l’andamento climatico, più consono al nostro areale con inverno relativamente mite ed il mese di giugno senza periodi di elevato calore, (negli ultimi due anni i picchi di calore avevano bloccato l’accrescimento delle cariossidi), ha favorito la maturazione con produzioni superiori alle medie della provincia.
Dal punto di vista sanitario, nonostante le piogge ad intermittenza, i cereali non hanno rilevato grande diffusione di patologie fungine e, laddove presenti sono state efficacemente controllate con interventi fitosanitari mirati.
Purtroppo a tale miglior produzione ha fatto seguito un prezzo di mercato fortemente depresso con inizi di contrattazione per il grano duro a € 210/t ma con minimi di € 150/t nel mese di agosto, tra novembre e dicembre (complice un cambio monetario favorevole) il prezzo è risalito fino a 220/t.
MAIS
Le produzioni si registrano in calo, poiché l’elevata insolazione del mese di settembre ha determinato una drastica diminuzione della granella, anche se di buona qualità, vista l’assenza di micotossine. Il prezzo di mercato è risultato basso come per gli altri cereali € 125/t mediamente, ma con un leggero incremento nelle ultime settimane.
COLTURE FORAGGERE
Buona annata con esiti soddisfacente per qualità e quantità di fieno. Sotto l’aspetto fitosanitario non si rilevano particolari elementi di criticità.
COLTIVAZIONI INDUSTRIALI
Mediamente bene la colza con produzioni in linea e prezzi di € 350/t, più difficile il settore del girasole che ha sofferto per il caldo di settembre penalizzando le produzioni e prezzi di € 380/t. Tali colture si giustificano anche per la necessità di dover diversificare le produzioni al fine di rispettare le norme legate alla PAC (diversificazione e greening).
ORTOFRUTTA
Annata nella media, con prezzi migliori per le varietà precoci di frutta rispetto alle tardive; produzioni e qualità influenzate dalle alte temperature di settembre.
Le ortive nel complesso hanno avuto un’annata dignitosa con produzioni di ottima qualità e prezzi che non sempre sono risultati soddisfacenti.
Il settore frutticolo ha visto un forte incremento delle superfici investite a nocciolo, sull’onda dei buoni prezzi delle passate campagne agrarie. Alcune aree della provincia hanno sofferto per le forti piogge di fine agosto che hanno dilavato il prodotto a terra rendendolo in molti casi non recuperabile.
Sul fronte prezzi si rileva un’altra annata soddisfacente con punte di € 8 a punto resa (€ 3.000/t), ma mediamente si è attestati su € 2.500-2.700/t.
VITE
L’inverno mite con scarse precipitazioni è stato seguito da una primavera piovosa che ha ripristinato le riserve idriche, ma accentuato le patologie fungine della vite anche se non si rilevano criticità particolari; l’estate calda ma non torrida con la corretta escursione termica giornaliera ha favorito la buona qualità della vendemmia 2016. Tutte queste condizioni hanno portato ad un andamento positivo della maturazione delle uve con produzioni in aumento rispetto al 2015 e prezzi decisamente più confortanti.
OLIVO
Annata scarsa con riduzioni medie del 25/30% in prodotto; sulle varietà più precoci rispetto alla caninese, tipica della provincia, quali Leccino e Frantoio, gli attacchi di mosca sono stati severi, ancora peggiori i danni alle produzioni biologiche.
ALLEVAMENTI ZOOTECNICI
Il mercato dei bovini da carne è da anni in fase di stallo, se non in regressione; mantiene le posizioni solamente per quegli allevamenti che hanno fatto della ricerca genealogica il proprio punto di riferimento.
Per il latte bovino, dopo l’abolizione delle quote latte ed il relativo incremento delle consegne, il prezzo è crollato fino ai minimi termini dei mesi estivi di € 0,35/lt.
Attualmente l’accordo che partirà a gennaio 2017 vede un leggero incremento di prezzo (€ 0,38- 0,39/lt) con valori incrementali per premialità, che consente un minimo di speranza per gli ultimi produttori viterbesi.
Il latte ovino si sta vivendo un nuovo periodo di crisi dopo la relativa tranquillità del 2015; il prezzo attuale è intorno ad € 0,80/lt.
CASTAGNETO
Per i castagneti, dopo gli ultimi anni disastrosi per l’attacco del Cinipide e delle avversità atmosferiche, la timida ripresa dello scorso anno, in questa campagna sono riemersi patogeni del passato quali il mal dell’inchiostro che hanno nuovamente riportato le produzioni vicino allo zero.
AGRITURISMO
L’agriturismo è un settore afflitto da crisi strutturale (come del resto tutto il settore turistico), dove ormai si può operare per brevi periodi all’anno contando su clienti affezionati ma per piccole vacanze, spesso last minute.

Scarica il comunicato