ASSISTENZA NELLE SCUOLE AGLI ALUNNI DISABILI: DAL COMUNE DI ROMA UN BANDO CHE SCONTENTA TUTTI

La nota di Legacoopsociali Lazio, Agci Lazio Solidarietà e Confcooperative – Federsolidarietà Lazio sul bando O.E.P.A. del Comune di Roma:

Un enorme bando unico centralizzato, 30 lotti funzionali per complessivi 152.431.869,81 euro (al netto dell’IVA) per il triennio, per l’affidamento dei servizi di assistenza nelle scuole agli alunni diversamente abili (servizio O.E.P.A.). Questa l’ultima trovata del Comune di Roma Capitale, che rischia di mettere in serissimo pericolo uno dei più delicati ed importanti servizi del settore scuola.
Per diversi mesi Legacoopsociali Lazio, Agci Lazio Solidarietà, Confcooperative – Federsolidarietà Lazio hanno cercato senza successo un’interlocuzione con il Comune e l’Assessorato competente, dopo aver raccolto i pareri diretti anche di molte famiglie e operatori attualmente occupati nel servizio.
In estrema sintesi, le modalità del bando prevedono che il lotto 1 sia assegnato a chi garantirà il miglior rapporto qualità/prezzo mentre l’ultimo, trattandosi di una graduatoria complessiva sui vari lotti, presumibilmente a chi avrà “perso” nei precedenti 29 lotti ottenendo un punteggio complessivo sicuramente molto inferiore e quindi, con molta probabilità, per un servizio più scadente e con un importo più alto.
Potendo ogni soggetto economico ottenere l’aggiudicazione di un solo lotto pur avendo la facoltà di presentare un’offerta per tutti e 30, quella che si verrà a creare è un’inaccettabile situazione di disparità tra i vari territori.
Tutta la “comunità educante” (famiglie, scuole, Asl, operatori, cooperative, Ente erogatore del Servizio) ritiene inoltre essenziale, per garantire il buon esito dei percorsi di autonomia e di inclusione degli alunni disabili, il mantenimento della continuità relazionale con l’operatore O.E.P.A..
Il bando unico cittadino valorizza quest’aspetto nel disciplinare di gara ma ne rende quasi impossibile l’attuazione nel passaggio dalla fase attuale alle nuove aggiudicazioni, relative all’anno scolastico 2020 – 2021.
Presumibilmente gli Enti gestori aggiudicatari si troveranno costretti a spostare i loro operatori, con i quali hanno in essere un contratto di lavoro e che hanno formato e fidelizzato nel corso degli anni, nel nuovo lotto di cui risulteranno aggiudicatari in base alla graduatoria complessiva. La “clausola sociale”, in questi casi, non consentirà in alcun modo di garantire la continuità.
Il rischio che si assista a una trasmigrazione di operatori da un lotto all’altro è molto elevato, quasi una certezza, al punto da configurare una sorta di “anno zero” dell’Assistenza Scolastica che causerà fratture nei processi educativi dei singoli alunni disabili.
Secondo i dati forniti dal Forum Terzo Settore del Lazio, inoltre, la gara prevede l’impiego di 1804 lavoratori a fronte dei circa 3000 impiegati adesso. Una riduzione di circa il 40%, che avrà drammatiche ripercussioni occupazionali e sul servizio erogato agli alunni.
Oltre a queste evidenze macroscopiche, il bando presenta anche altre gravi pecche:

  • Erroneità dei presupposti nella determinazione del valore a base di gara – Tra gli altri, la mancata applicazione da parte della stazione appaltante del CCNL di riferimento
  • Premialità per la presentazione di prestazioni aggiuntive e laboratoriali, senza ulteriori oneri per l’Amministrazione – I costi degli operatori impiegati nelle prestazioni aggiuntive dovranno essere necessariamente spalmati su altre voci
  • Mancanza di informazioni essenziali ai fini della formulazione delle offerte – Ad esempio, l’assenza di specifiche sull’applicazione della clausola sociale
  • Mancata valutazione dei requisiti O.E.P.A. – Il bando definisce l’attribuzione del punteggio unicamente in base al numero di attestati di frequenza a non meglio definiti corsi “nell’ambito O.E.P.A.”

La mancata volontà del Comune di attivare le consultazioni preliminari di mercato, una possibilità prevista dal codice degli appalti e consigliata dall’ANAC per proporre procedure più efficaci orientate ai fabbisogni e sostenibili per tutti gli attori coinvolti, ha determinato una situazione che provocherà effetti catastrofici nell’immediato futuro.
Sarebbe bastato ricorrere agli istituti dell’accreditamento e della co-progettazione, che mettono al centro la scelta delle famiglie e che sono ritenuti prioritari dalla legge di riforma del Terzo Settore, per evitare tutto questo.
Alla luce di quanto sopra esposto, le tre Centrali cooperative ribadiscono al Comune di Roma Capitale la richiesta di procedere alla revoca del bando e/o alla sua rettifica, con il conseguente rinvio del termine per la presentazione delle offerte fissato alle ore 10,30 del 2 settembre 2019. Termine ultimo che, in considerazione della rilevanza economica dell’affidamento e della complessità del bando stesso, risulta comunque attualmente incongruente con la presentazione di offerte adeguatamente strutturate e rispondenti alle esigenze dell’utenza.

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