CACIO E PEPE E AMATRICIANA: NEL 2015, PROTAGONISTI DELL’EXPO

Puntare sulle olive di Gaeta. Giocare con piatti come l’amatriciana. Lanciare una novità: il cacio e pepe. Il settore agroalimentare nel Lazio si reinventa e punta tutto sui piatti tipici della Regione. Recupero e innovazione della tradizione. Sorprese e fantasia a tavola per uscire dalla crisi.

 

 

 

 

 

Roma, 16 gennaio- Il 2013 è stato un anno difficile per il settore agroalimentare nel Lazio. A raccontarcelo è stato Giuseppe Codispoti, Presidente del settore presso la Lega regionale. “La produzione del vino è scesa da un milione e trecentomila ettolitri a quasi un milione e cento. Lo stesso è accaduto per l’olio. Abbiamo però avviato importanti progetti di concentrazione e integrazione tra imprese”- ha detto.

I risultati positivi non mancano. “Abbiamo ampliato la collaborazione nel settore ortofrutticolo. Nel 2013, poi, per la prima volta, la grande distribuzione ha venduto l’olio prodotto dal primo progetto di integrazione tra imprese a livello nazionale. Ma ora, dopo un’annata particolare come quella che si è conclusa, si dovranno riprendere in mano tutti i progetti che abbiamo avviato nel corso degli anni passati e portarli a termine. I presupposti ci sono tutti. Il 2014 sarà l’occasione per potenziare ulteriormente le nostre capacità”. Anche Legacoop Lazio contribuirà ad alimentare le iniziative dell’Expo, che si terrà a Roma nel 2015. A breve, verrà presentato un progetto volto a recuperare i piatti della tradizione laziale e verrà lanciato il cacio e pepe: pecorino romano doc abbinato a peperoncino delle produzioni africane. “Vogliamo farlo diventare il nuovo pesto genovese e farlo arrivare sulla grande distribuzione. Lo posizioneremo al top”- ha detto Codispoti. E non solo: presto, altri prodotti. Insieme a grandi chef, verranno reinventati piatti come l’amatriciana, fatta con il vero guanciale di amatricia, con il pecorino romano doc, con olio e pelati di grande qualità. “Questo significa molto per i produttori e gli allevatori”- ha spegato Codispoti.

Agrinsieme- coordinamento che rappresenta le aziende e le cooperative di Cia, Confagricoltura, Legacoop Agroalimentare, Agci- Agrital, Fedagri e Confcooperative- sarà al centro di tutto. “Il nostro obiettivo è quello di diventare primi anche per volume di affari- ha spiegato Codispoti-.  Nostri punti di forza sono a Nord Ortosole e a Sud la cooperativa La Flacca, che è stata la prima a dar vita ad un progetto di integrazione a carattere interregionale, costituendo la prima Associazione Organizzazione di Produttori (AOP) e aggregando altre due realtà importanti che non si sovrappongono ma integrano l’offerta commerciale. Giotto, Serena, sono cooperative eccellenti nella produzione di fragole, mele annurche. Noi, invece, siamo leader nel settore orticolo. Non a caso stiamo crescendo di molto”.

Da poco, è stato inaugurato a Monterotondo un centro logistico per la concentrazione, l’imbottigliamento e la distribuzione dell’olio extra vergine d’oliva proveniente dal Lazio e da altre Regioni (CNO). “Il nostro obiettivo, ora, è quello di integrare  le funzioni di consorzio dei frantoi con il CNO che ha già una sua linea di prodotti che esporta in tutto il mondo”. Legacoop Agroalimentare Lazio è anche impegnata in un progetto che riguarda le olive da mensa, il cui cavallo di battaglia è costituito dalle olive di Gaeta, di cui siamo grandi produttori e esportatori.