CARA DI CASTELNUOVO DI PORTO: IL VIDEO DE LA STAMPA

Roma, 9 febbraio 2014- Sette giorni dopo l’allagamento del CARA di Castelnuovo di Porto e le denunce di uno dei rifugiati che aveva raccontato l’abbandono di fronte all’emergenza, le telecamere de La Stampa sono entrate dentro il centro di accoglienza e hanno intervistato una donna proveniente dal Libano.
Alle ore 20.00 del 31 gennaio, l’acqua inondava la struttura. Un’ora dopo era già arrivata “fino alle ginocchia”-racconta. I rifugiati sono stati costretti a salire sul tetto. Nessuno è corso in loro soccorso. “C’era un ragazzo diversamente abile. Lo abbiamo portato su noi, perché non poteva camminare” spiega la donna.
Legacoopsociali Lazio aveva espresso sdegno e preoccupazione per le condizioni dei rifugiati all’interno del Centro di accoglienza.

Tra i primi a denunciare la situazione, un rifugiato che è stato ripreso con un telefonino ed ha raccontato la paura di quei giorni.

“Molti hanno paura dell’acqua, perché provengono dall’esperienza dolorosa di Lampedusa” aveva detto.

Nel video l’uomo non ha omesso di raccontare altri problemi insorti presumibilmente a causa della non adeguata gestione del Centro, sostenendo inoltre che ai rifugiati non venga data l’opportunità di esprimere liberamente il loro disagio.

Alla richiesta del movimento cooperativo italiano si è aggiunta l’interrogazione parlamentare del  deputato Khalid Chaouki che ha chiesto al ministro dell’Interno, Angelino Alfano, di procedere ad una approfondita ed urgente verifica.