CENTRO PER L’OLIO MADE IN ITALY. CODISPOTI: ‘COSì CI SMARCHIAMO DAL MAGHREB’

 

Roma, 20 dicembre 2013- Valorizzare la produzione di olio extra vergine d’oliva made in Italy e sostenere gli olivicoltori che temono gli effetti delle politiche europee sul mercato interno. Questo l’obiettivo del Consorzio nazionale degli olivicoltori che ha inaugurato a Monterotondo un centro per la concentrazione, l’imbottigliamento e la distribuzione dell’olio prodotto nel Lazio e in altre Regioni.

” L’iniziativa del Cno è la prima nel suo genere, anche se altre strutture lodevoli, che si pongono il medesimo obiettivo, sono già presenti in Puglia e in Toscana- ha detto Giuseppe Codispoti, presidente di Legacoop Agroalimentare Lazio-. Si tratta di un progetto importante, direi importantissimo, perché nasce a Roma- cuore del più grande mercato di consumo di olio- e nel Lazio – quarta Regione per la produzione di olio extra-vergine di oliva”. Codispoti ha spiegato: “Questo centro non si pone solo obiettivi di carattere industriale, ma si propone anche di affrontare i problemi che caratterizzano questo settore e l’intera storia della nostra Regione. Priorità assolute sono formare e informare al gusto e affrontare i problemi che riguardano la tracciabilità del prodotto e la qualità dell’olio italiano – argomenti che sono anche al centro delle strategie di Legacoop Lazio”.
Salvaguardare la qualità dell’olio extravergine di oliva italiano e adottare politiche adeguate ci consentirà, nei prossimi anni, di fare la differenza nel confronto con gli altri Paesi produttori- ha detto. E ha spiegato: “E’ bene ricordare che non si tratta più solamente dei vecchi concorrenti (Spagna e Grecia) ma anche di altri Paesi che si affacciano ora ai mercati europei e mondiali: la Turchia, i Paesi del Maghreb – la stessa Siria- ma anche altri, che producono a prezzi molto più bassi”.

“Noi ci smarcheremo solo promuovendo -tra i consumatori italiani ma anche europei e americani- un prodotto di altissima qualità”. E avverte: “Se non saremo capaci di trasmettere questo valore, saremo destinati ad un declino amaro. Atto tragico e sciagurato, perché stiamo parlando di un grandissimo prodotto. E non solo per la dieta mediterranea ma per il mondo intero”.

Gennaro Sicolo, presidente del Cno, commentando la riforma della PAC in Italia durante il convegno “Qualità e sicurezza alimentare: una nuova olivicoltura italiana, ha detto: “Abbiamo l’impressione che l’Unione Europea non abbia alcun interesse a salvaguardare la produzione interna dell’olio d’oliva. Così facendo vi è il rischio che il baricentro produttivo si sposti a favore dei Paesi del Nord Africa, della Turchia e del Medio Oriente. Questa PAC indebolisce la produzione europea di olio d’oliva. Ora contiamo di poter attenuare l’impatto con scelte nazionali mirate che mettano al primo posto l’esigenza di salvaguardare un settore vitale come l’olivicoltura”.