INNOVA IN COOP: VINCE IL COWORKING CON SPAZIO BABY DI CENTOCELLE

LE MADRI NON RINUNCERANNO AL LAVORO E STARANNO CON I FIGLI

 

Nonostante il contratto a tempo indeterminato, dopo essere rimasta in dolce attesa per la seconda volta, perde il lavoro. Oggi, è tra le otto mamme che hanno dato vita al progetto “L’Alveare” – il coworking con spazio baby che assumerà la forma di start up cooperativa, grazie al bando Innova In coop –  lanciato da Legacoop Lazio, gestito da Service Lazio 2000 e finanziato da Coopfond e dalla Regione Lazio. Esiste solo un progetto simile in tutta Italia. “Nel nostro sogno c’è un modello replicabile. Speriamo che ci sia l’aiuto del Comune. Speriamo nell’interesse della PA perché il nostro è un intervento di welfare” -raccontano.

 

 

DALL’ESPERIENZA DI DONNA AL PROGETTO      Francesca lavorava nel settore del turismo. Era brillante nel suo lavoro. E per questo era riuscita ad ottenere un contratto a tempo indeterminato. Ma il talento non è stato sufficiente.  Quando è rimasta in dolce attesa per la seconda volta, l’azienda le ha concesso prima un’aspettativa non retribuita, poi, dopo un breve periodo, la ha licenziata. Un’esperienza che la accomuna a molte altre donne in Italia. Lei, però, insieme a Daniela, Serena, Elena, Cindy, Cristiana, Gislain e Ilaria, ha ideato una soluzione per facilitare il reinserimento lavorativo dei neogenitori .

 

 

COWORKING      A settembre, a Centocelle, aprirà il coworking con spazio baby per madri e padri, che aiuterà a conciliare la voglia di avere un figlio con quella di continuare a lavorare. Prevista una open week per fartestare il servizio ai clienti. Ducecento metri quadri, 30 postazioni e 2 uffici, una sala riunioni, due giardini, una cucina, un parcheggio e uno spazio baby: l’Alveare promette di essere uno dei migliori progetti a sostegno della genitorialità ideati fino ad ora. In Italia, c’è solo un altro coworking con spazio baby- ed ha sede a Milano.

 

 

UN PROGETTO PLURIPREMIATO      L’idea ha vinto il bando “Innova in Coop” – promosso da Legacoop Lazio e Coopfond e finanziato dalla Regione. E non solo: ha partecipato anche ad Italia Camp.  A convincere  è stata soprattutto l’esperienza di questo gruppo di donne che nel 2009 ha dato vita ad una associazione – la “Città delle mamme”- che a Roma è riuscita ad organizzare iniziative di successo per i genitori. Dal “Cinemamme” – volume più basso, luci di posizione e fasciatoio in bagno nelle sale più importanti dei cinema romani – a “Genitori bussola” – piattaforma online che consentirà di segnalare luoghi adatti per genitori con bambini a Roma- realizzato grazie alla vincita del bando “Prevenzione mille” della Provincia di Roma.

 

 

L’IDEA    “Il progetto è nato tre anni fa dall’intuizione di una di noi- Gislain. Un giorno ci ha detto: “ragazze, ho in mente questo posto: un ufficio condiviso dove i genitori con bambini piccoli possono lavorare in una stanza e nell’altra avere i loro figli- ha raccontato Serena-. Ci è sembrato un progetto visionario ma abbiamo subito aperto un file Word condiviso, sognando insieme questo posto”. Poi, hanno immediatamente iniziato a pensare in termini concreti, cercando bandi cui poter partecipare. Nel frattempo, a Milano, ha aperto il primo coworking con spazio baby. L’unico, fino ad ora”.

 

 

CENTOCELLE, UN QUARTIERE PER MAMME     “Siamo state fortunate nella scelta della sede perché si trova in un quadrante in cui nascerà a breve la nuova metropolitana. Si trova tra la Casilina e la Prenestina, in un quartiere in cui è attivo il car sharing- ricorda Serena-. Centocelle? Al di là dei pregiudizi, si tratta di quartieri estremamente popolati da persone con bambini piccoli – soprattutto a Tor Pignattara. Certo, sono quartieri anche con grossi problemi ma c’è una parte della cittadinanza che non è passiva e vuole affrontarli. Per questo è un quartiere vivo, in cui ci sono molte attività”.

 

 

NON SOLO MAMME      “Grazie allo spazio che abbiamo allestito a Centocelle– professionisti, free lance e dipendenti con telelavoro potranno venire a lavorare insieme ai loro figli. Nella nostra visione delle cose non c’è mai stata la volontà di creare qualcosa solo per le mamme” ha detto Daniela. Con questo progetto- spiega- l’associazione sta rispondendo al più grave problema per  donne e uomini che, come emerso da alcune riunioni, non fanno un secondo figlio perché  hanno paura di perdere un lavoro già faticosamente riconquistato dopo la prima gravidanza.

 

 

CROWDFUNDING    La città delle mamme ha lanciato su Eppela- piattaforma di crowdfunding- una campagna per promuovere con un video il suo progetto. Alcune donne fanno un colloquio ad un uomo che non ha figli e non sembra intenzionato ad averne.  Risultato? Problemi con le responsabilità. Questa posizione non fa per lei! Un paradosso? No. “ Qualcuno deve iniziare a dire che quando hai dei figli, le tue capacità per forza di cose aumentano- dice Serena-. In alcuni Paesi, questa cosa è stata affrontata. Se a 30 anni hai comunque un buon curriculum ed hai anche dei figli, significa che sei in gamba. In Italia, non solo si omette ma si cerca di non parlarne”.

 

TELELAVORO     “Per far sì che la gente stia bene, è necessario dare vita ad iniziative nuove. Il telelavoro, per esempio, pratica poco conosciuta in Italia, consentirebbe alle PA di ridurre i costi e alla gente di migliorare la sua qualità della vita- aggiunge Serena-. La crisi ha rivelato che qualcosa nel mercato del lavoro non va. Non rispetta i tempi umani e in tal modo non riesce ad essere nemmeno produttivo. E’ un modello che si è esaurito”.

 

UN CONSIGLIO ALLE MADRI      “Un consiglio alle madri italiane? Non mollate!” – esorta Daniela. “La maternità è una cosa bellissima ma non accettate di rimanere solo madri- a meno che non sia una vostra scelta”- aggiunge Serena.  “Le donne stanno diventando una fascia svantaggiata quando  invece siamo un potenziale”- denuncia Francesca.