L’EVENTO OST DI LEGACOOP LAZIO: “COSTRUIRE VISIONI – TRACCIARE INSIEME L’ORIZZONTE DELLA COOPERAZIONE NEL LAZIO”

Riscoprire e rinnovare i tratti distintivi del modello cooperativo anche come antidoto alla cultura individualista, puntare sulla professionalità del lavoro dei cooperatori aldilà della matrice valoriale, creare sinergie e reti tra cooperative e con altri attori economici, rinnovare il patto di fiducia tra Associazione e cooperative.
Questi i principali temi emersi durante l’evento di Legacoop Lazio “COSTRUIRE VISIONI – TRACCIARE INSIEME L’ORIZZONTE DELLA COOPERAZIONE NEL LAZIO”, che si è tenuto mercoledì 22 novembre presso la Città dell’Altra Economia di Roma.
L’iniziativa rappresenta la seconda fase del percorso, iniziato durante il 13° Congresso di Legacoop Lazio, per identificare idee e soluzioni condivise ed offrire uno spazio in cui attivare energie e soluzioni possibili, per delineare un processo di ridefinizione identitaria e – in seconda battuta – organizzativa.
Il percorso si concluderà poi con un evento pubblico, in programma entro marzo 2018, in cui si restituiranno spunti e riflessioni e si affronteranno le tematiche poste in evidenza insieme ad un gruppo di esperti.
Ad organizzare e gestire i lavori è stata chiamata Socialhub, impresa specializzata in ricerca sociale, formazione, valutazione e responsabilità sociale d’impresa, che ha proposto la modalità OST (Open Space Technology) per lo svolgimento delle attività. A guidare e facilitare i lavori sono stati Emilio Vergani, Angela Spinelli, Andrea Volterrani, Paola Tola e Alessio Ceccherelli.
L’OST è un metodo di confronto e di discussione informale e creativo, ma non improvvisato, che permette a gruppi e organizzazioni di esplorare problemi e piste di lavoro. Si basa su quattro principi base e la legge “dei due piedi” (“se ti accorgi che non stai né imparando né contribuendo alle attività, alzati e spostati in un luogo in cui puoi essere più produttivo”), lasciando spazio alla libera discussione e circolazione di idee.
I temi scelti per i gruppi di lavoro toccavano le più importanti tematiche del mondo cooperativo:

  • i fondamentali della cooperazione;
  • gli stereotipi sulla cooperazione;
  • gli scenari futuri;
  • il ruolo di Legacoop.

A conclusione dei lavori è prevista l’elaborazione di un Instant Report, in grado di sintetizzare e mettere a valore gli spunti e le proposte emersi.
L’iniziativa, volutamente impostata in maniera intersettoriale e trasversale, ha visto la partecipazione di molti cooperatori laziali, interessati a costruire in maniera collegiale e partecipata il futuro della cooperazione di Legacoop Lazio. Nel corso della discussione è emersa con forza la necessità di avviare un lavoro sui tratti distintivi della cooperazione, perché senza una chiara ridefinizione e attualizzazione dei valori fondamentali della cooperazione non è possibile delineare una strategia per il futuro.
Abbiamo raggiunto oggi un risultato molto importante – ha dichiarato il Presidente di Legacoop Lazio, Placido Putzolu, a conclusione dei lavori – che sancisce il percorso iniziato con il nostro 13° Congresso. Riavvicinare l’Associazione alle cooperative, riscoprire quei principi di mutualità e solidarietà che fanno parte da sempre del nostro mondo. La rappresentanza ha senso se ci si prende il tempo di ascoltare le istanze che provengono dal “basso”, se ci si impegna a costruire un’unica visione verso cui protendere in maniera collegiale e condivisa.

OST (Open Space Technology)
Harrison Owen, pioniere dell’Open Space Technology, ha notato nel corso della sua esperienza di organizzatore di conferenze come le persone si confrontino con molto più entusiasmo durante i coffee break che non nelle fasi di lavoro. È giunto quindi a considerare l’ipotesi di strutturare un’intera conferenza in modo che i partecipanti si sentano liberi di proporre gli argomenti e di discuterli solo se interessati ad essi. L’OST è quindi una metodologia di lavoro che permette ad organizzazioni anche molto grandi di gestire gruppi di lavoro in parallelo particolarmente aperti, “ispirati” e produttivi”.
L’attività OST si articola in 3 grandi momenti:

  • discussione preliminare informale ed aperta, seppur guidata, per confrontarsi sui diversi punti di vista;
  • lavoro in sottogruppi;
  • discussione finalizzata alla presa di posizioni.

Si conclude con la produzione di un Instant Report, da consegnare ai partecipanti alla chiusura della giornata di lavoro.
Il luogo ideale dove svolgere una conferenza Open Space Technology deve essere dotato di una stanza abbastanza grande da poter ospitare tutti i partecipanti seduti in circolo ed altre stanze più piccole, facilmente raggiungibili, per i gruppi che si formeranno nelle fasi di lavoro. Lo spazio non deve essere particolarmente strutturato, è importante invece che sia confortevole. Elementi fisici, come tavoli e scrivanie, non servono in quanto occupano spazio ed intralciano i movimenti delle persone.
Le caratteristiche dei gruppi di lavoro è che sono open: nessuno è obbligato a stare e/o permanere in un solo gruppo ed è possibile offrire il proprio contributo in più gruppi.
I 4 principi basilari dell’OST sono:

  • chiunque venga è la persona giusta;
  • qualsiasi cosa accada è l’unica che poteva accadere;
  • in qualsiasi momento cominci è quello giusto;
  • quando è finita, è finita.

(Corollario: quando non è finita, non è finita.)
Se, durante il lavoro di un gruppo, ci si trova nella condizione di non star contribuendo al lavoro del gruppo o di non star imparando qualcosa dal gruppo, bisogna usare i piedi e spostarsi in un posto più produttivo. Questa la regola base (legge “dei due piedi”) affinché il lavoro prodotto mediante l’OST sia produttivo e soddisfacente per tutti i partecipanti.