LATINA, MANCOOP: IMPRESA SALVATA DALLA CRISI DAGLI EX DIPENDENTI

In seguito al fallimento della multinazionale Evotape packaging, in provincia di Latina ben 137 lavoratori rimanevano disoccupati e umiliati dagli sprechi dei dirigenti che avevano fatto sparire 600 milioni di dollari. Per tutti, l’avventura si sarebbe conclusa con lo scandalo provocato da una megafesta in maschera, se 52 ex-dipendenti dell’azienda a Latina non avessero deciso di non arrendersi e di autogestirsi per poi dar vita.alla cooperativa Mancoop- impresa recuperata il cui fatturato oggi dimostra che insieme è sempre possibile trovare un’alternativa.

 

 

Roma, 14 febbraio 2014- Martedì 18 febbraio alle ore 11.00 in via Porto Galeo snc – SS.Cosma e Damiano, il presidente di Legacoop, Giuliano Poletti, il responsabile della Legacoop Servizi Lazio, Andrea Laguardia, e il presidente del Comitato provinciale di Latina, Emiliano Scinicariello, hanno invitato la stampa a rilanciare le testimonianze degli operai che hanno dato vita alla Mancoop- cooperativa operante nella produzione di nastri adesivi, nata dalle ceneri della Evotape packaging- multinazionale fallita nell’aprile del 2012.

“Piuttosto che stare ad aspettare un Godot che non sarebbe mai arrivato, vale a dire un intervento dello Stato o un altro compratore, abbiamo deciso di rimetterci in gioco” ha dettoErasmo Olivella– oggi presidente della cooperativa”. E’ così che dal disastro della multinazionale nasceva Mancoop, fondata il 4 giugno 2012. “Più della metà dei lavoratori della ex Evotape hanno deciso di accontentarsi del sussidio statale e di non impegnarsi in questa avventura”- ha confessato Olivella-, Molti non hanno voluto rischiare”. Mancoop, però, ce l’ha fatta.

La società era nata nel 1957 dal genio del siciliano Dardanio Manuli– riuscito in poco più di un ventennio a creare un gruppo industriale presente in 15 Paesi, capace di offrire lavoro a tremila dipendenti. Nel dopoguerra, con i finanziamenti  della Cassa del Mezzogiorno, la produzione di nastri adesivi venne spostata a Santi Cosma e Damiano, nella provincia di Latina. Alla morte del fondatore, però, la Manuli cedette l’azienda ad una multinazionale americana, la Tyco. Travolta dallo scandalo per aver pagato con denaro dell’azienda una megafesta in maschera per i dipendenti, la multinazionale fallì. Dalle casse della Tyco mancavano ben 600 milioni di dollari, spesi in maniera irregolare. Le conseguenze del crac si fanno sentire immediatamente oltreoceano, in provincia di Latina, dove la società che opera nel settore della produzione di nastri adesivi finisce prima nelle mani di un fondo lussemburghese e poi in quelle di una multinazionale messicana, la Evotape. Dopo una via crucis interminabile fatta di cassa integrazione, crisi e precarietà, ben 137 lavoratori rischiano di cadere nel baratro della disoccupazione, quando la multinazionale chiude per mancanza di liquidità. Gli ex dipendenti, però, decidono di autogestirsi. Dopo essere riusciti ad ottenere in fitto 20 mila metri quadri dello stabilimento al prezzo di 180 mila euro l’anno, nasce la cooperativa Mancoop.