LEGACOOP, CONFCOOPERATIVE E AGCI FIRMANO L’ACCORDO SULLA RAPPRESENTANZA CON I SINDACATI

Semplificare la rappresentanza dando voce e credito alle organizzazioni legittimate dal consenso e dalla fiducia in esse riposte da imprese e lavoratori. È l’obiettivo che ha portato Agci, Confcooperative e Legacoop a sottoscrivere con CGIL, CISL e UIL l’accordo interconfederale sulla rappresentanza. Un passo importante anche per potenziare ulteriormente la contrattazione di secondo livello, contrastare le false cooperative e il dumping contrattuale e arrivare a quella legge sulla rappresentanza che il Governo ha proposto alle parti sociali come una delle priorità per i prossimi mesi.
Il documento contiene norme per la misurazione, la certificazione e la regolamentazione della rappresentanza nelle aziende. Al negoziato per il CCNL potranno così partecipare le organizzazioni sindacali che abbiano ottenuto una rappresentatività non inferiore al 5%. In assenza di piattaforme unitarie il negoziato si avvierà sulla base della piattaforma presentata dalle sigle sindacali che vantano una rappresentatività complessiva pari almeno al 50% + 1.
I CCNL sottoscritti da organizzazioni sindacali con questa percentuale di rappresentatività, dopo una consultazione certificata dei lavoratori a maggioranza semplice, saranno efficaci ed esigibili per tutti i lavoratori e le organizzazioni. Si tratta di un’innovazione di grande portata per il sistema contrattuale italiano, che dà certezza applicativa agli accordi contrattuali.
L’intesa stabilisce alcuni principi per la contrattazione di secondo livello, sia aziendale sia territoriale, definendo le modalità in base a cui potrà derogare o modificare norme del CCNL. Nella fase transitoria questo potrà avvenire, infatti, sia per aderire alle esigenze di specifici contesti produttivi sia per gestire crisi aziendali o investimenti, limitatamente però alle parti dei CCNL che disciplinano aspetti organizzativi (prestazioni lavorative, orari, organizzazione del lavoro) e a condizione che gli accordi siano sottoscritti con le rappresentanze sindacali presenti in azienda e d’intesa con le organizzazioni sindacali territoriali.
In particolare, per la contrattazione territoriale, i contratti approvati da associazioni sindacali che sul territorio vantino una rappresentatività pari al 50% + 1 saranno efficaci per tutto il personale e vincolanti per tutte le organizzazioni sindacali espressione delle confederazioni firmatarie. Questi accordi, per avere effettivi, dovranno però essere approvati a maggioranza semplice da una consultazione certificata tra i lavoratori. I contratti aziendali saranno efficaci, invece, se approvati dalla maggioranza dei componenti delle RSU o dalle RSA che raccolgano la maggioranza delle deleghe sindacali a condizione che nessuna delle organizzazioni sindacali firmatarie dell’accordo e/o da almeno il 30% dei lavoratori non venga chiesto entro 10 giorni dalla stipula del contratto di svolgere un referendum.
L’accordo contiene procedure e regole condivise per eventuali successive adesioni da parte di altri soggetti sia sindacali sia datoriali. Tra le compatibilità richieste la rinuncia a contratti collettivi con costi inferiori a quelli sottoscritti dalle parti firmatarie dell’intesa. Si rafforza anche così un’azione congiunta tra le tre centrali cooperative – oggi riunite nell’Alleanza delle Cooperative Italiane – e i tre sindacati confederali contro il dumping contrattuale e la cooperazione spuria.