LEGACOOP LATINA DIFENDE UTOPIA 2000 E LA COOPERAZIONE SOCIALE

Il  contenzioso tra Utopia 2000 –cooperativa  che eroga servizi socio sanitari necessari per il riscatto morale e civile dei cittadini più deboli in provincia di Latina – e il Comune di Bassiano (Latina), nel trasformarsi da giudiziario mediatico rischia di diventare un attacco alla cooperazione sociale tout court.
In sintesi, la vicenda: il Comune di Bassiano pretende che la cooperativa il pagamento del canone, nonostante l’immobile in affitto – la Peschiera – sia stata ritenuta inagibile. Il caso si è trasformato in una accusa generalizzata e inopportuna all’intera cooperazione sociale. Su il Corriere di Latina, infatti, l’avvocato della controparte scrive: “la nuova imprenditoria no profit fa cassa in danno dei cittadini”. Il presidente di Legacoop Latina, Emiliano Scinicariello, pur non entrando in merito alla vicenda giudiziaria, ha tenuto a difendere la cooperazione sociale da questo attacco.

 
Il Corriere di Latina, nell’edizione del 3 settembre, spiega: “Dopo diversi solleciti della cooperativa, l’ufficio tecnico comunale ha effettuato un sopralluogo presso alcuni edifici locati nella zona del Parco “Achille Salvagni”. Nella relazione inviata dall’allora responsabile al sindaco Domenico Guidi, lo stesso consigliava in via cautelativa l’opportunità di inibire l’accesso ai locali al fine di poter assicurare la salvaguardia e l’incolumità a persone e/o cose da eventuali cedimenti”.
Totalmente ignara della pericolosità dell’immobile, la cooperativa si è vista costretta ad abbandonare le strutture per salvaguardare l’incolumità delle molte persone che ci lavoravano. Ora, i legali della cooperativa stanno valutando gli ulteriori danni derivati dall’inagibilità delle strutture e dalla mancata realizzzazione degli interventi di manutenzione straordinaria spettanti al Comune.
“Il che lascia pensare che il credito già vantato dalla coopera iva lieviterà paurosamente. Centosettantacinquemila euro: a tanto ammonta il debito del Comune di Bassiano nei confronti della cooperativa- scrive il Corriere di Latina-. Di questi, 134 mila riguarderebbero interventi di manutenzione straordinaria realizzati dalla stessa cooperativa, mentre i restanti 41 mila sarebbero relativi a servizi affidati dal Comune di Bassiano a Utopia 2000, tra cui il pronto bus, regolarmente espletati e fatturati dalla cooperativa. Circa questi ultimi, Utopia 2000 ha già incaricato il proprio ufficio legale per il recupero delle relative somme”.

 


L’avvocato del Comune di Bassiano, però, aveva così commentato la vicenda su Il Corriere di Latina: “Siamo alle solite. La nuova imprenditoria no – profit fa cassa in danno dei cittadini che non solo non traggono benefici diretti dalla gestione privatistica del bene pubblico, ma in più si devono sobbarcare pure le spese legali per il mancato pagamento dei sobbarcare pure le spese legali per il mancato pagamento dei servizi di raccolta dei rifiuti”. Tra le accuse rivolte dal Comune alla cooperativa, infatti, c’è anche quella di non aver pagato la Tarsu.
“Chissà cosa ne pensano gli abitanti di Bassiano che si sono visti coccolare dalla coop Utopia 2000 a proprie spese. Un gesto degno della magnanimità con cui molte cooperative sociali assolvono i loro compiti, salvo poi far ricadere sulla collettività i danni di una gestione che prima o poi produce dei contenziosi con le pubbliche amministrazioni”. L’avvocato poi incalza: “Ed ancora una volta giù spese legali per difendersi dalla magnanimità di chi fa affari con i beni pubblici”.
A difendere la cooperazione sociale da questo attacco del tutto inappropriato e gratuito, il presidente di Legacoop Latina, Emiliano Scinicariello: “ Non c’è alcuna intenzione di entrare nel merito della vicenda specifica, poiché da tempo divenuta una vicenda legale. Nel contesto giudiziale, le parti addurranno le loro più o meno legittime motivazioni. Preme però alla Legacoop difendere il ruolo della cooperazione sociale nel suo complesso da ‘attacchi mediatici e da giudizi che sembrano voler inopportunamente anticipare sentenze che sono, invece, tutte da scrivere”.
Per il presidente Sc inicariello: “attaccare l’imprenditoria no profit accusandola di fare cassa in danno dei cittadini, o definirla – con sterile ironia- magnanima nell’assolvere le proprie funzioni per poi far ricadere, per altre vie, il danno sulle comunità coinvolte, descrivendo tutto ciò come un’abitudine consolidata, significa avere della cooperazione sociale e del suo alto valore etico una visione parziale, miope e distorta”.
“Immaginiamo – continua il presidente di Legacoop Latina- che cosa accadrebbe se in un dato istante, assecondando le ragioni di chi vede nella cooperazione sociale un danno alla collettività, di chi ritiene che sia solo un modo per fare affari coi beni pubblici, le cooperative sociali di un dato territorio smettessero di lavorare. Chiuderebbero molti asili nido e scuole materne; chiuderebbero i centri diurni per persone disabili, con famiglie a cui verrebbe sottratto il sollievo di un sostegno della parte della giornata; chiuderebbero case di riposo per anziani; e così anche le case famiglia per minori con disagio, i centri di accoglienza per migranti e tutte quelle attività che negli ultimi 30 anni hanno dato una seconda chance di vita ad ex tossicodipendenti, ex detenuti, o una dignità lavorativa a soggetti disabili”. E Scinicariello conclude: “Non oseremmo immaginare l’entità del danno, quello vero, alla collettività”.