RETE PICO 4.0, VIA LIBERA AL DIGITAL INNOVATION HUB DELLA COOPERAZIONE

Via libera al Digital Innovation Hub della cooperazione. Venerdì 13 aprile il Ministero dello Sviluppo economico ha concesso l’accreditamento allo strumento che Legacoop ha proposto a nome dell’Alleanza per favorire la trasformazione digitale delle cooperative e delle stesse associazioni, fornendo nuove opportunità ed avvicinando quelle già offerte dal Piano Nazionale Impresa 4.0.
Il Digital Innovation Hub del mondo cooperativo sarà costituito da un insieme di Punti di Innovazione Cooperativa che costituiranno la Rete Pico 4.0. Un network che accelererà un percorso già in atto: “Sono già stati investiti – spiega Giancarlo Ferrari, direttore di Legacoop nazionale e responsabile del progetto – dalle cooperative oltre 6,5 milioni di euro sui temi della trasformazione digitale. Ora avremo uno strumento essenziale per diffondere questo impegno e intensificarlo”.
La Rete Pico 4.0 sarà, nel contempo, un supporto istituzionale per l’accesso alle opportunità offerte dal Piano Nazionale Impresa 4.0 e un think tank per sviluppare l’evoluzione sia dei servizi associativi sia degli stessi modelli cooperativi. Tra i suoi capisaldi la scelta di valorizzare le esperienze e le competenze esistenti, di articolarsi in nodi territoriali usando il centro come volano di sviluppo e di promuovere la formazione così come lo scambio di esperienze, mettendo a sistema – in un unico programma – i tanti progetti attivi.
Ma cosa metterà a disposizione la Rete Pico 4.0? Due le linee di azione. Il Digital Innovation Hub cooperativo realizzerà, innanzitutto, attività di sviluppo e supporto che si articoleranno in servizi e consulenza, progetti di affiancamento, programmi di accelerazione, azioni di comunicazione. La seconda direttrice è la formazione, per rafforzare tanto le competenze dei funzionari del sistema associativo quanto quelle delle cooperative su innovazione, trasformazione digitale ed Impresa 4.0.
La Rete Pico 4.0 – spiega Ferrari – dovrà sviluppare i principi e le forme cooperative in forma digitale, lavorando ad esempio su platform cooperativism, mutualità digitale, uso e non proprietà dei beni, valore e diritto dei titolari dei dati. I nodi della Rete saranno inoltre in raccordo con i Centri di ricerca ed i Competence center che stanno nascendo finanziati dal Ministero, per sviluppare la formazione digitale necessaria all’evoluzione del proprio management e trasferire le tecnologie necessarie alla trasformazione digitale”.
Quattro saranno in particolare i livelli di articolazione della Rete. Il sistema avrà al centro un nodo nevralgico, verso il quale convergeranno le competenze di tipo trasversale, il coordinamento scientifico, il service design, la modellazione delle attività e le funzioni di tipo manageriale e che articolerà l’attività dei nodi periferici che saranno di tre tipi.
Avremo innanzitutto i Centri di Eccellenza, che nella Rete Pico 4.0 valorizzeranno e metteranno a sistema gli investimenti fatti dalle strutture regionali e dalle imprese. Troviamo poi i Punti di Erogazione Territoriale, che erogheranno – appunto – i servizi progettati. Infine Pico potrà contare sulla rete dei PID Unioncamere, che consentiranno una diffusione capillare del progetto sul territorio
È stata già sviluppata – racconta Ferrari – una prima mappatura del territorio rispetto alla possibile dislocazione dei Centri di Eccellenza e dei suoi Punti di Erogazione Territoriale. Come per tutti i progetti di innovazione, saranno necessari aggiustamenti e variazioni continue, perchè soltanto la capacità di adattarsi rapidamente al continuo mutare degli scenari e del contesto garantirà il successo dell’iniziativa. Per questo motivo, ed in piena logica cooperativa, vuole essere un progetto aperto ai contributi di tutti e collaborativo. L’accreditamento ministeriale consente a Legacoop ed all’Alleanza delle Cooperative Italiane tanto di entrare nella cabina di regia del MISE nella quale si definiscono le linee strategiche dell’azione di governo sui temi di Impresa 4.0, dall’altra di affiancare con maggiore incisività le imprese cooperative rappresentandone le esigenze e supportandone i progetti”.