VERSO #SOCIALI17: LA STRADA NUOVA DELLE COOP SOCIALI DEL LAZIO

Il sistema politico a volte sembra incoraggiare chi specula sul lavoro e non chi investe e crede nel lavoro. I servizi sociali sono sempre più considerati un costo da tagliare invece che un patrimonio da valorizzare per assicurare diritti. Le cooperative sociali non si sono tuttavia lasciate sopraffare da questo scenario. Tutti questi problemi possono essere trasformati in energia per affrontare il cambiamento, facendo emergere la necessità di stare insieme, di superare gli individualismi e i corporativismi e riappropriarsi del potere di cambiare le proprie vite, con l’azione sociale e l’azione politica, per una comunità più coesa e una migliore qualità della vita.” Con queste parole Anna Vettigli, Responsabile Legacoopsociali Lazio, ha introdotto la sessione riservata dell’Assemblea Congressuale di Legacoopsociali Lazio “Senza radici non si vola – Tracciare il percorso per il futuro e le ragioni per farlo”, tenutasi il 20 ottobre presso la sede di Legacoop Nazionale.
L’Assemblea si inserisce nel quadro delle iniziative programmate in vista del IV Congresso Nazionale di Legacoopsociali, ed è stata introdotta da una partecipata sessione pubblica sugli scenari normativi e sull’innovazione sociale. A presentare la giornata di lavori è stato il Presidente di Legacoop Lazio, Placido Putzolu, seguito dai saluti istituzionali di Rita Visini, Assessore alle Politiche Sociali della Regione Lazio, e Andrea Venuto, Disability Manager del Comune di Roma Capitale. È intervenuto anche il presidente della Camera di Commercio di Roma Lorenzo Tagliavanti che ha sottolineato come “la cooperazione sociale sia parte integrante del tessuto imprenditoriale della Capitale”
Putzolu ha sottolineato che per Legacoop Lazio “questa assemblea assume un significato che va al di là del percorso congressuale di Legacoopsociali, per le vicende che hanno investito pesantemente la realtà cooperativa laziale e proprio quella sociale in particolare”. “Questo appuntamento – ha aggiunto – rappresenta una ulteriore tappa del percorso, di rilancio dell’attività associativa e del modello cooperativo che abbiamo intrapreso dopo la fase di commissariamento della nostra organizzazione”. Il riferimento è all’inchiesta Mafia Capitale che in sede di giudizio ha visto Legacoopsociali riconosciuta come parte lesa. A seguire si è tenuta la tavola rotonda dal tema “Come affrontare i cambiamenti presenti e futuri valorizzando l’identità?”, introdotta e coordinata da Andrea Volterrani, Docente dell’Università di Torvergata. Hanno preso parte al dibattito: Francesca Danese, Portavoce del Forum Terzo Settore Lazio, Alessandro Gentilini, Responsabile dell’Area Centro di Banca Etica, e Riccardo Bodini, Coordinatore generale Eurisce.
Differenti i temi trattati nei vari interventi, dalla Riforma del Terzo Settore agli strumenti per finanziare l’innovazione, dalla valutazione dell’impatto economico e sociale degli enti di Terzo Settore alla valorizzazione del modello cooperativo dal punto di vista economico e sociale. Una partecipazione, quella dei rappresentanti politici e del mondo del Terzo Settore, che testimonia l’importante lavoro svolto da Legacoopsociali Lazio negli ultimi tre annie la sua volontà di costruire una più ampia rete di soggetti in grado di dialogare in maniera efficace e fattiva sulle tematiche legate al sociale. Tre anni molto difficili che hanno visto la cooperazione laziale impegnata in un complesso e continuativo lavoro di riadeguamento economico e reputazionale, a seguito delle vicende giudiziarie che hanno coinvolto alcuni esponenti del movimento.
In un passaggio della sua Relazione introduttiva, Anna Vettigli ha tenuto infatti a ricordare che “Il 20 luglio scorso il Tribunale di Roma ha riconosciuto la Cooperazione sociale, rappresentata in parte civile da Legacoopsociali, come parte lesa, vittima delle azioni dei pochissimi cooperatori incriminati. Finalmente è stata restituita la piena onorabilità a tutti i cooperatori che ogni giorno si impegnano con il loro lavoro dignitoso nel costruire un sistema di integrazione reale ed efficace, superando il mero assistenzialismo e producendo importanti risultati e contributi al benessere e al progresso sociale della comunità”.
A concludere i lavori congressuali, dopo il dibattito tra i cooperatori e l’adempimento delle formalità previste, è stata Eleonora Vanni, vicepresidente vicaria Legacoopsociali che nel presentare il documento congressuale ha evidenziato uno dei temi del 15 e 16 novembre: “Diviene fondamentale qualificare e rappresentare i propri tratti distintivi, facendone la necessaria cornice di queste azioni, ed i pilastri della propria visione: la cooperazione sociale lavora per la promozione umana, contrasta l’esclusione sociale, vuole una società con meno ingiustizie, e dunque è soggetto di cambiamento sociale, assumendo consapevolmente lo spessore ed il profilo profondamente politico che ciò implica, da soggetto autonomo e libero da appartenenze politiche qual è”.