Imu, le proposte avanzate alla Commissione Finanze e Tesoro del Senato

Alleanza delle Cooperative, esenzione per gli immobili rurali, equiparazione a prima casa per coop a proprietà indivisa, deduzione dell’imposta dal reddito di impresa

Roma, 28 maggio 2013 – Tornare al principio della non imponibilità o dell’esenzione degli immobili rurali; equiparare alle prime case gli alloggi in affitto delle cooperative a proprietà indivisa e quelli assegnati in locazione ai soci come abitazione principale; introdurre la regola della deduzione dell’imposta patrimoniale dall’imposta sul reddito di impresa; riformare il catasto e procedere ad una riforma generale della tassazione locale sugli immobili che distingua la tassazione sulla casa come patrimonio da quella sulla casa come destinataria di servizi comunali.
Sono queste, in sintesi, le proposte principali avanzate dall’Alleanza delle Cooperative Italiane nel corso dell’audizione in Commissione Finanze e Tesoro del Senato nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla tassazione degli immobili
Riguardo agli immobili rurali, i rappresentanti dell’Alleanza delle Cooperative hanno sottolineato come la tradizione tributaria italiana ha solitamente considerato i fabbricati rurali esenti, perché il loro valore è sempre stato considerato iscritto nel valore dei terreni. L’IMU, pur prevedendo per tali fabbricati un’aliquota agevolata, ha dunque rappresentato una “rivoluzione” fissando il principio dell’imponibilità. Ora, se pure non si volesse ristabilire la tradizione di non imponibilità dei fabbricati rurali, occorrerebbe preservare comunque due principi acquisiti anche nel sistema IMU: il primo che fa salva l’esenzione per immobili siti in Comuni montani o parzialmente montani; il secondo che consente ai Comuni di adottare l’aliquota agevolata dello 0,1%.
Per quanto concerne le cooperative di abitazione, in considerazione del rilevante ruolo sociale che svolgono per garantire il diritto alla casa a famiglie a basso reddito, due sono le proposte dell’Alleanza delle Cooperative: equiparare in tutto e per tutto alle abitazioni principali, come del resto accadeva nel vecchio regime ICI, gli immobili assegnati dalle cooperative a proprietà indivisa; estendere questo principio anche agli alloggi sociali, locati a canoni agevolati, realizzati in base a programmi di edilizia residenziale pubblica.
Per gli immobili delle imprese, l’Alleanza delle Cooperative ha chiesto, sottolineando che si tratta di un principio che il Governo ha preannunciato come cardine della riforma della tassazione immobiliare, di introdurre la deducibilità dell’IMU dal reddito di impresa; in questo modo si realizzerebbe compiutamente il principio costituzionale di capacità contributiva che contempla una tassazione sul reddito effettivo al netto delle imposte.
Infine, la raccomandazione di riformare il catasto secondo i principi del D.d.L. delega presentato dal Governo Monti e di procedere ad una riforma generale della tassazione locale sugli immobili, distinguendo la tassazione sulla casa come patrimonio (da riferirsi alle prime case di pregio e a tutte le seconde case, sulla base di un valore catastale aggiornato) da quella sulla casa come destinataria di servizi comunali (da riferirsi alla prima casa, con incidenza diversa a seconda dei metri quadri e dei componenti il nucleo familiare, e in misura minore alle altre unità abitative).