SALVA ROMA, ASSEMBLEA: UN’OCCASIONE PER IL FUTURO DELLA CAPITALE

Roma, 19 marzo 2014- “Un’occasione per cambiare Roma Capitale, per risolvere le sue tante contraddizioni e risanare le fratture presenti in essa”.
E’ così che Stefano Venditti, presidente Legacoop Lazio, ha definito il Consiglio straordinario che si è tenuto in aula Giulio Cesare presso il Campidoglio.
Il presidente è intervenuto a nome dell’Alleanza delle cooperative italiane- della quale fanno parte le associazioni AGCI, Confcooperative e Legacoop- ricordando che l’intero movimento cooperativo è pronto a rispondere all’appello con idee, progetti, alloggi sociali e servizi alla comunità.
All’assemblea, aperta dal presidente Mirko Coratti, hanno partecipato appartenenti a comitati, associazioni, rappresentanti di categoria, invitati a contribuire alla seduca con idee, proposte e suggerimenti. Tante le voci che hanno dato un contributo alla “cabina di regia” per il piano di rientro di Roma Capitale.

“Roma non può tecnicamente fallire, è sotto gli occhi di tutti che il proprio patrimonio immobiliare e societario è largamente e enormemente superiore ai debiti che in questi anni sono stati contratti” ha detto il sindaco di Roma Ignazio Marino. “E’ proprio sulla leva del patrimonio che costruiremo le nostre azioni di risanamento: razionalizzeremo, valorizzeremo e metteremo a reddito, tagliando gli sprechi”, ha aggiunto.
“Qualità dei servizi pubblici locali, certezza di risorse agli interventi di manutenzione di strade e scuole e al decoro di tutti i quartieri. Dobbiamo adottare un piano urgente di interventi di lavori pubblici” ha concluso.

“Il decreto Salva Roma è una grande opportunità. Una riflessione sul rilancio era improcrastinabile. Occorre una visione di lungo periodo per la programmazione e la governante. Indispensabile puntare sul recupero delle aree dismesse. Vienna è la prima meta congressuale in Europa. Per Roma si può fare tanto, valorizzando la storia e la cultura della Capitale” ha detto il portavoce di Federlazio. “O usciamo dalla crisi tutti insieme o non ne usciremo più” ha detto Attilio Tranquilli, vicepresidente di Unindustria. “La Capitale d’Italia non può fallire. Fallirebbero con essa cento anni di storia. Mancano all’appello 1 miliardo e 162 milioni di euro che si sommano ai 200 milioni di disavanzo. Il problema è il monte delle partecipate”.

“Roma è oggi umiliata e indurita, vive una situazione di grande sofferenza ma ha anche crisi di identità” ha esordito Mario Marazziti per la Comunità di Sant’Egidio. Monsignor Enrico Feroci della Caritas ha invece citato l’ “indignazione di tante persone per la carenza di risposte”.
All’Assemblea hanno partecipato anche il rettore dell’Università di Tor Vergata (-“facciamo in modo che i nostri giovani diventino imprenditori di loro stessi”) e Valeria Rosselli- portavoce del Senato accademico della Sapienza.
Interessante la testimonianza di Manuel Abbugnani, founder della start up Curami: “il mio amico studiava alla Sapienza e stava in fila in segreteria per consegnare la tesi di laurea quando ha avuto l’idea di inventare un sistema tagliacode che oggi è stata apprezzata anche all’estero”. Prezioso- ha detto-è stato il sostegno delle istituzioni nei momenti in cui “gli altri avevano difficoltà a percepirci come un’azienda”. Poi, ha avvertito: “E’ forte la necessità, ora, di instaurare un dialogo diretto con questo ecosistema nascente proveniente dal mondo delle start up innovative”.