COOPERAZIONE SOCIALE: ALLE DENUNCE DELL’ANAC SEGUANO I FATTI

La delibera ANAC n°230 del 01 marzo 2017, relativa all’ “Affidamento del servizio di scolarizzazione dei minori Rom, Sinti e Caminanti residenti nei villaggi attrezzati e nei campi non attrezzati di Roma Capitale”, pone nuovamente in evidenza alcune anomalie che riguardano l’affidamento di servizi sociali da parte del Comune di Roma Capitale, questa volta in riferimento al decennio 2005-2015.
Una denuncia doverosa che mette in luce “l’utilizzo sistematico di procedure negoziate senza pubblicazione del bando di gara” e “la carenza di rotazione degli operatori economici invitati alle procedure” ma che, come spesso accade, rischia di lasciare scoperto il fianco a facili strumentalizzazioni.
La delibera è stata prontamente commentata dall’Assessora Baldassarre che, in merito a quanto segnalato dall’ANAC, ha sottolineato lo spreco di risorse pubbliche.
Al di là dei comunicati a mezzo stampa e dell’ormai consueto polverone che ne deriva, la cooperazione sociale di Legacoop Lazio auspica che a queste denunce seguano i fatti ovvero l’instaurazione di procedure corrette nell’assegnazione dei servizi a carattere sociale, oltre che un efficace monitoraggio per evitare gli sprechi.
La maggior parte delle cooperative che operano nel sociale sono state vittime, infatti, di questo “sistema irregolare”. Legacoop Lazio e le proprie aderenti, in più occasioni, hanno denunciato inutilmente pratiche irregolari nelle procedure di gara e dumping sulle tariffe, oltre al mancato rispetto dei principi basilari di trasparenza, par condicio e non discriminazione.
Senza contare che, proprio i servizi sociali, dovrebbero godere di un riconoscimento specifico, in coerenza con quanto previsto dalla legge 328/2000 e dalle Istituzioni Europee.
I servizi sociali, tutti, sono servizi alla persona non standardizzati che implicano un’interazione personale e ad alto contenuto relazionale tra chi li produce e chi li riceve, anche se caratterizzati da un certo grado di “imprenditorialità”. In questo senso sono da considerare servizi essenziali che vanno salvaguardati, e ciò spetta allo Stato, alle Regioni ed ai Comuni. Il Terzo Settore, come previsto dalla Costituzione Italiana, interviene in un’ottica di sussidiarietà.
La cooperazione sociale di Legacoop Lazio auspica che l’ennesima denuncia dell’ANAC si trasformi pertanto in un’opportunità per la piena realizzazione di quanto previsto dalle norme europee e nazionali, oltre che dalla nostra Costituzione.

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