COSTRUIRE VALORE: LA COOPERAZIONE LAZIALE RILANCIA IL PROPRIO MODELLO DI SVILUPPO ECONOMICO

Appuntamento con Legacoop Lazio, venerdì 23 febbraio dalle ore 9,00 alle ore 13,00, a Roma presso il Tempio di Adriano (Piazza di Pietra). L’incontro chiuderà idealmente il percorso di riaffermazione del portato valoriale della Cooperazione laziale e di costruzione di una nuova visione condivisa, iniziato con il 13° Congresso di Legacoop Lazio del 15 febbraio 2017.
700 cooperative aderenti, un fatturato di oltre 4,2 miliardi di euro, 530.000 soci e 25.000 occupati. Questi i numeri delle imprese cooperative aderenti alla struttura territoriale di Legacoop, che ingloba anche il territorio afferente all’Area Metropolitana di Roma Capitale.
Un sistema economico di notevole rilevanza sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, visti i numerosi servizi a carattere sociale che la Cooperazione laziale svolge sul territorio e le riconosciute eccellenze nei più diversi settori. Eccellenze che, nell’ambito di un più ampio dibattito sul ruolo della Cooperazione laziale come volàno per lo sviluppo dell’economia regionale, verranno presentate nel corso dell’iniziativa “Costruire Valore – Il modello di sviluppo economico della Cooperazione nel Lazio”, organizzata da Legacoop Lazio grazie al sostegno della Camera di Commercio di Roma.
Economisti e rappresentanti del mondo cooperativo dialogheranno sul presente e sul futuro della Cooperazione nel Lazio, analizzandone punti di forza e debolezza ed individuandone le peculiarità come possibile modello di sviluppo per l’economia regionale.
Valori come l’etica, l’inclusione, la sostenibilità e l’intergenerazionalità fanno parte del nostro DNA e possono essere messi a disposizione dei cittadini e delle Istituzioni per ripensare le politiche di sviluppo economico e sociale della nostra regione. – dichiara il presidente di Legacoop Lazio, Placido Putzolu – Per portare avanti iniziative innovative su economia circolare, innovazione sociale, rigenerazione urbana e sharing economy non bastano le buone intenzioni, c’è bisogno di un know-how da cui partire.
La sfida futura che la Cooperazione laziale vuole cogliere è quella di contribuire al cambiamento della Regione Lazio, attraverso una partecipazione attiva che sia in grado di favorire la messa a sistema delle competenze maturate e del forte radicamento territoriale in tutti i territori della regione.
Questa iniziativa rappresenta per noi un traguardo e, al tempo stesso, un punto di inizio. – ha continuato Putzolu – Sono stati anni difficili per la Cooperazione laziale, ma ne stiamo uscendo a testa alta, nonostante le mille difficoltà che quotidianamente le nostre cooperative sono tenute ad affrontare. Con l’iniziativa del 23 febbraio vogliamo evidenziare di poter essere tra i protagonisti di un modello di sviluppo non più legato alla finanza ma all’economia reale, capace di produrre performance positive non solo economiche, ma anche sociali e ambientali.
Grazie al filo conduttore che lega la Cooperazione laziale ad un più vasto sistema economico e imprenditoriale, in grado di valorizzarne le peculiarità e metterne a sistema le buone pratiche, prenderanno parte all’evento anche il presidente della Camera di Commercio di Roma, Lorenzo Tagliavanti, e il presidente di Legacoop Nazionale, Mauro Lusetti.
Resilienza: un termine che viene spesso associato al mondo della Cooperazione – ha commentato il presidente nazionale Mauro Lusetti – A dirlo non siamo noi ma i dati: le cooperative hanno resistito e resistono alle contrazioni del mercato, in quasi tutti i settori, proprio grazie alla peculiarità non speculativa del modello cooperativo. Il principio di mutualità interna ed esterna che ci contraddistingue, rende il nostro operato molto più vicino all’economia reale rispetto a quanto può avvenire in altre forme d’impresa”.
Se si ha il polso della situazione – prosegue Lusetti – se si lavora e si opera con e per le persone, si crea un capitale umano che non può essere cancellato dalle oscillazioni del mercato. E sono proprio le persone, i nostri soci ed i nostri utenti, a renderci capaci di guardare al futuro ed intercettare i nuovi bisogni che la crisi economica sta ormai consolidando”.

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