CARO ENERGIA, LE CENTRALI COOPERATIVE DEL LAZIO: “PRUDENZA E ASCOLTO, BISOGNA AGIRE TEMPESTIVAMENTE”

Un incontro urgente e poi “forme di scontistica sulla TARI e/o dilazione dei pagamenti, contributi a sostegno della liquidità, la revisione dei contratti di appalto in corso, nel rispetto dell’articolo 106 del Codice degli appalti, ristabilendo l’equilibrio contrattuale sotteso all’affidamento dei servizi compromesso dagli aumenti dei prezzi energetici”. E’ quanto chiede a nome delle imprese il movimento cooperativo del Lazio riunito attorno alle tre centrali di Legacoop, Agci e Confcooperative, in una lettera inviata ieri Al Prefetto di Roma, al Presidente della Regione Lazio, ai sindaci e ai presidenti della CCIAA del Comune di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo e al Presidente dell’Anci del Lazio. Nonostante le ultime notizie siano positive, si invita tutti a “un atteggiamento di grande prudenza e ascolto delle criticità esistenti” e ad “agire tempestivamente”.

 

Le analisi svolte nei giorni scorsi sottolineano una condizione di grande criticità per le famiglie e per le imprese italiane. Nel Lazio sono circa 10.000 le imprese che rischiano il fallimento a causa del rincaro dei prezzi dell’energia.

Le ultime notizie sono positive, soprattutto quella che proviene dall’Europa in merito all’intesa dei 27 Paesi europei sul piano per l’energia ed in particolare sul tetto “dinamico” al prezzo del gas. Ciò contribuirà alla riduzione degli oneri per famiglie e imprese, ad una inversione di tendenza, che comunque si era già rivelata in queste ultime settimane per l’effetto stoccaggi, per la riduzione dei consumi dovuta al risparmio volontario delle famiglie e ad una maggiore efficienza energetica delle aziende, ma anche per la recessione industriale e la riduzione dei consumi di gas.

Occorre tuttavia avere un atteggiamento di grande prudenza e di ascolto delle criticità esistenti. Prudenza perché il mercato del gas, in un clima di crisi internazionale, non è prevedibile; ascolto perché, nonostante la riduzione progressiva dei prezzi del gas di questi giorni, i bilanci finali delle famiglie e delle imprese a fine anno saranno comunque segnati negativamente da quanto è accaduto nei mesi scorsi.

Si tratta di problemi che debbono in primo luogo avere soluzioni dallo Stato, con interventi di natura congiunturale e strutturale, sul piano finanziario e fiscale (bonus sociale sulle bollette delle famiglie meno abbienti, crediti di imposta per l’elettricità e il gas per le imprese, una moratoria che permetta alle imprese di sospendere la rata capitale e pagare solo la rata degli interessi su prestiti e mutui), che allevino le condizioni delle famiglie e delle imprese, almeno fino a quando non si tornerà ai livelli pre-conflitto bellico.

Il movimento cooperativo rappresentato dalle scriventi Organizzazioni di rappresentanza è investito come gli altri sistemi di impresa dalla crisi energetica. Possiamo testimoniare, probabilmente meglio di altre Associazioni, le difficoltà che vivono le imprese in quanto le nostre cooperative aderenti operano in tutti i settori economici, con elementi di maggiore intensità alla luce del fatto che i risultati delle attività delle cooperative hanno effetti diretti sugli utenti e sulle comunità di riferimento: si pensi a mero titolo di esempio alle cooperative sociali che gestiscono RSA, alle cooperative di abitanti, alle stesse cooperative della distribuzione commerciale che finora hanno assorbito i rincari energetici senza aumentare i prezzi dei prodotti in vendita.

Non siamo stati con le mani in mano: i Fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo delle cooperative, insieme ai principali consorzi fidi della cooperazione, hanno offerto alle cooperative un sostegno investendo risorse dedicate all’abbattimento degli oneri finanziari su finanziamenti richiesti alle banche per la copertura del fabbisogno di liquidità causato dal rincaro delle bollette energetiche; alcune cooperative di abitanti hanno coinvolto direttamente i propri soci nella scelta degli spazi orari per il riscaldamento riscontrando sensibilità e convinzione nel portare avanti una campagna di contenimento dei costi; le Centrali cooperative stanno investendo molto nella promozione delle comunità energetiche e nella diffusione delle pratiche e degli strumenti di produzione e autoconsumo di energia rinnovabile.

Il nostro contributo lo stiamo dando con i mezzi a nostra disposizione, che non sono certo sufficienti. Per questo motivo vi chiediamo di investire seriamente sulla questione facendo leva sugli strumenti che sono di vostra competenza: forme di scontistica sulla TARI e/o dilazione dei pagamenti, contributi a sostegno della liquidità, la revisione dei contratti di appalto in corso, nel rispetto dell’articolo 106 del Codice degli appalti, ristabilendo l’equilibrio contrattuale sotteso all’affidamento dei servizi compromesso dagli aumenti dei prezzi energetici.

Per tali motivi, richiediamo un incontro urgente per valutare quali iniziative porre in essere e determinare uno strumento di monitoraggio costante della situazione allo scopo di agire tempestivamente.

AGCI LAZIO
Marco Olivieri

CONFCOOPERATIVE LAZIO
Marco Marcocci

LEGACOOP LAZIO
Mauro Iengo

Foto di Dmitriy da Pixabay