CO-PROGETTAZIONE E CO-PROGRAMMAZIONE: IL NUOVO PARADIGMA, NEL RAPPORTO TRA PUBBLICO E PRIVATO, È GIÀ REALTÀ

Un cambio di paradigma è auspicabile, possibile e, in alcuni casi, fortunatamente già in atto. Questo lo spunto conclusivo che il webinar “CO-PROGETTAZIONE, CO-PROGRAMMAZIONE E STRUMENTI COLLABORATIVI IN UN ANNO DI GRANDI CAMBIAMENTI” ha lasciato agli oltre 1000 partecipanti, collegati all’iniziativa del 17 febbraio da ogni parte d’Italia.
Un incontro fortemente voluto da Legacoop Lazio dopo la conclusione di un anno di emergenza sanitaria ed economica, realizzato con la partecipazione dell’Assessorato alle Politiche Sociali, Welfare ed Enti Locali della Regione Lazio e con la collaborazione del settore sociale di Legacoop Lazio, della Comunità di pratica sulla Co-progettazione di IRS/welforum e di CSV Lazio.
La co-progettazione e la co-programmazione possono oggi essere considerate, anche dopo gli imprevedibili e continui sviluppi della pandemia, lo strumento più efficace per fare in modo che il Terzo Settore riprenda la sua effettiva e naturale funzione di perseguimento dell’interesse generale delle comunità e, allo stesso tempo, per permettere alle Pubbliche Amministrazioni di avvalersi di risorse cruciali che le affianchino nella realizzazione delle politiche pubbliche.
Costruire insieme i servizi per la collettività, superando un modello basato sulla competizione/concorrenza a favore di un modello basato sulla collaborazione/solidarietà, è oggi l’unica risposta possibile per dare modo al Terzo Settore di esprimere a pieno il proprio potenziale generativo ed innovativo e la capacità di intervenire rispetto a bisogni ed esigenze emergenti, tutelando contemporaneamente la qualità dei servizi stessi, la buona occupazione, la tenuta delle imprese e l’intera cittadinanza.
Dalle buone pratiche presentate dalla Regione Lazio fino alle sperimentazioni territoriali sviluppate in molte zone d’Italia, sono cinque (più uno) i “con” che ricorrono in tutte le esperienze: co-progettazione e co-programmazione, come strumenti al servizio del rapporto pubblico-privato, condivisione e corresponsabilità, come attitudini e obiettivi comuni da mettere in atto, comunità, come contesto nel quale operare per generare valore economico e sociale. E poi cooperazione, come modello di impresa virtuoso basato sulla collaborazione tra i soci e, non a caso, con le comunità di riferimento.
L’iniziativa, che nasce “per rafforzare insieme la trama di comunità”, sarà solo il primo di una serie di appuntamenti di approfondimento dedicati al tema, da analizzare ulteriormente sotto il profilo normativo ed operativo. Dopo aver risposto alla domanda “Si può fare?”, continueremo quindi il percorso per capire meglio “Come si fa”.