CONTENZIOSO INPS-ACAPO: IL CONSIGLIO DI STATO METTE DI NUOVO IN DISCUSSIONE IL FUTURO DELLA COOPERATIVA

Arriva, con la recente sentenza del Consiglio di Stato, un nuovo colpo di scena in merito al contenzioso tra la Cooperativa aCapo (ex Capodarco) e l’Inps.
Il 14 febbraio scorso il Tribunale Civile di Roma, Sezione Terza Lavoro, aveva dichiarato illegittimo il Durc negativo per il periodo 27/09/2017-04/01/2018 (sentenza n. 1490/2019), accertando la piena regolarità contributiva della Cooperativa e condannando l’Inps a restituire la somma.
Il Consiglio di Stato ha invece espresso parere opposto e, il 9 aprile, ha dichiarato legittimo il Durc irregolare emesso dall’Inps, negando conseguentemente alla Cooperativa l’aggiudicazione della gara Recup del Lazio, che aCapo gestiva dal 2004.
Si riapre quindi una vicenda paradossale che da anni sta mettendo in difficoltà una Cooperativa con più di 1.100 dipendenti, fornitrice di importanti servizi alla P.A., per una somma di 3.284 euro e una controversia legata all’errato inserimento di un codice fiscale.
Una situazione che può portare all’esclusione di aCapo da commesse pubbliche per 145 milioni di euro (di cui 57 milioni già aggiudicati) e, ora, dalla sua commessa pubblica più importante.
In merito alla vicenda, non si è fatta attendere la dichiarazione della Presidente di aCapo, Roberta Ciancarelli: “Una pronuncia che lascia sgomenti. Anche alla luce della precedente decisione del Consiglio di Stato, che aveva accolto la richiesta di aCapo di sospendere la procedura posto che la stessa appariva vistosamente viziata. aCapo continua ad essere ingiustamente al centro di un vortice a dir poco incomprensibile che l’ha vista oggetto di una pluralità di esclusioni da procedure di gara aggiudicatele. Tuttavia non ci diamo per vinti e proseguiremo nella nostra battaglia, convinti della correttezza e della trasparenza del nostro operato.
Ad intervenire sulla vicenda è anche il Presidente di Legacoop Lazio, Placido Putzolu: “Siamo sinceramente preoccupati per le sorti della Cooperativa aCapo e dei suoi soci lavoratori, visto che la situazione sembra ingarbugliarsi ulteriormente ad ogni sentenza. La Cooperativa ha portato avanti un importante percorso di riorganizzazione, per sviluppare nuovi servizi e puntare sull’innovazione sociale. Non è possibile che, in un periodo di gravissima contrazione economica come quello che stiamo vivendo, dopo mesi non si riesca a mettere ordine su una vicenda assurda e che rischia di compromettere definitivamente una delle più importanti e solide realtà della nostra regione.
Per gli avvocati Matteo Valente e Marco Orlando dello Studio AOR Avvocati di Roma, che ha curato l’appello per la aCapo: “Vedere disattese dal Consiglio di Stato le ragioni della Cooperativa appare poco coerente con quanto pochi mesi fa lo stesso Giudice Amministrativo aveva affermato e soprattutto con quanto statuito dal Giudice del Lavoro che, solo poche settimane fa, aveva dichiarato illegittimo proprio lo stesso Durc. La pronuncia di ieri merita di essere impugnata sia innanzi la Corte di Cassazione sia con il giudizio di revocazione innanzi lo stesso Consiglio di Stato”.