COOPERATIVE DI COMUNITA’: PROSPETTIVA POSSIBILE PER IL CINEMA IMPERO?

Roma 20 ott – Dopo 38 anni uno spazio del famoso Cinema Impero di Tor Pignattara, una delle sale storiche più antiche di Roma, sarà riaperto alla comunità. Entro fine ottobre infatti, lo spazio di 80 mq sovrastante la sala al primo piano,  diverrà centro di formazione per arti performative, teatrali e circensi, e soprattutto luogo di aggregazione cultura e socialità aperto alla cittadinanza, con particolare attenzione alla realtà multietnica del quartiere.

Il progetto è stato presentato il 13 ottobre in una conferenza stampa dall’Assessore alle Periferie Paolo Masoni, l’Assessore alla Cultura Giovanna Marinelli , il Presidente del V Municipio Giammarco Palmieri e i rappresentanti dell’Associazione Cantiere  Impero e della proprietà.
La ristrutturazione del locale, che è parte di un progetto complessivo di ristrutturazione e riapertura dell’intero stabile, è stata integralmente a carico della proprietà che ha deciso di investire in proprio, ma conformemente al progetto partecipato e alle linee guida di Cantiere Impero, il laboratorio di progettazione partecipata che da diversi anni opera per  la riapertura del Cinema Impero di Roma.
L’iniziativa del laboratorio  partita nel 2011 con una  raccolta di firme e con una consultazione popolare ha dato vita a due tavoli di progettazione da cui è scaturito il primo progetto di quartiere, che ha visto collaborare per la riapertura del Cinema,  più di 1000 cittadini e 32 tra imprese e associazioni. Il Laboratorio, ha ottenuto il patrocinio dell’Assessorato allo Sviluppo delle Periferie Infrastrutture e Manutenzione Urbana del Comune di Roma, del Municipio Roma V e della Biennale dello Spazio Pubblico 2015.   Ed anche un riconoscimento inaspettato: la partnership con il corsi di studi “Gestione del processo edilizio ­ Project Management” della facoltà di Architettura de La Sapienza che ha definito il Laboratorio una best practice italiana di trasformazione urbana partecipata.

L’intervista a  Claudio Gnessi, Coordinatore del Progetto Partecipato Cantiere Impero.

 

L’evento di presentazione del 13 ottobre ‘fa pensare’ ad un piccolo passo verso la riapertura del Cinema Impero? E cosi? A che punto siamo?

L’annuncio viene a sei mesi dalla pubblicazione delle linee guida del CantiereImpero, e dopo poche settimane dall’avvio in sede istituzionale di una strategia complessiva, che vede coinvolti gli assessorati ai lavori pubblici, all’urbanistica e alla cultura, per la riapertura dei cinema chiusi di Roma.
Noi pensiamo sia una bella notizia. Ma pensiamo anche con non possa che essere un punto di partenza. Una pietra angolare piccolissima, certo, perché 80mq sono una briciola nell’immensità di quella struttura ma importante, sulla quale continuare a costruire il futuro di questo spazio.
Per ora abbiamo apprezzato l’impegno economico della proprietà e soprattutto l’impegno di proporre una progettuale perfettamente aderente alle linee guida
Abbiamo altresì apprezzato l’impegno delle istituzioni a proseguire questo percorso. Ovviamente tutto questo non ci basta, ma non possiamo far finta di ignorare che dopo 38 anni l’arte rientra al Cinema Impero: siamo felici ma siamo consapevoli che non possiamo fermarci qui.

 

All’interno delle vostre linee guida progettuali abbiamo appreso che Cantiere Impero si vorrebbe costituire come una Cooperativa di Comunità; come siete arrivati a questa scelta? Quale è stato il ruolo di Legacoop?

 

Come laboratorio abbiamo discusso a lungo se e come darci una forma giuridica che potesse connotarci come soggetto strutturato e non solo informale. Dal nostro punto di vista il soggetto giuridico CantiereImpero doveva avere due caratteristiche ineludibili: organizzazione orizzontale e partecipazione comunitaria. Abbiamo richiesto quindi a vari soggetti di venire nel nostro Laboratorio per illustrare vari modelli giuridici, dalla cooperativa sociale alla fondazione di comunità all’ impresa sociale.
Dopo l’illustrazione del modello della Cooperativa di Comunità da parte di Legacoop rappresentata dal Dott. Andrea La Guardia, non abbiamo avuto molti dubbi: la cooperativa di comunità era la forma che più si avvicinava alla nostra idea.

 

Un progetto iniziato nel 2011 che parte dalla comunità,  con 4000 firme raccolte, e diversi riconoscimenti. Quale è la chiave di lettura?
Non è solo il mio punto di vista ma ormai credo un dato ampiamente condiviso. Il CantiereImpero è stata l’unica esperienza a Roma,e forse in Italia, a fondere varie azioni di democrazia diretta (raccolta firme, sondaggi, assemblee di quartiere, progettazione partecipata etc.) per realizzare un progetto condiviso a vari livelli e veramente partecipato.
Dopo la Biennale dello Spazio Pubblico, l’Università la Sapienza e il Forum PA crediamo veramente di aver creato un modello per la gestione delle trasformazioni urbane che sia scalabile e che in tempi ragionevoli, 24 mesi complessivi, consenta di redarre progetti dalle caratteristiche inedite: esser sempre un punto di equilibrio fra le diverse esigenze/interessi, esser scritti direttamente dai primi soggetti investiti da una trasformazione urbana (e dai relativi benefici e costi)

 

Ci aspettiamo tanto, ci aspettiamo tutto … questa la sua recente dichiarazione.
Questo può essere solo l’inizio del cammino. Non ci possiamo fermare qui. Ci aspettiamo che tutto il Cinema Impero venga restituito al quartiere.
E pensiamo che questo cammino debba necessariamente esser fatto nel perimetro definito dal progetto partecipato. Quindi ci aspettiamo tanto dagli altri attori della vicenda (Comune e Proprietà), perché pensiamo che siano interlocutori che hanno tutto l’interesse ad avviare un percorso complesso ma inevitabile. Ci aspettiamo orgoglio nell’accettare la sfida e modestia nel superare qualche retaggio del fare politica e impresa che non appartiene a questo millennio. Ci aspettiamo, in buona sostanza, che ognuno faccia il proprio dovere, in modo trasparente e condiviso. Ecco perché aspettiamo tanto, ecco perché ci aspettiamo tutto. (Fonte: Legacoop nazionale)