COSTRUZIONI, VERSO NUOVI MERCATI: 5 SUGGERIMENTI

Verso un nuovo mercato:  Dare impulso al settore dei beni culturali; puntare sull’ambiente, sulle energie rinnovabili e sulle manutenzioni; pensare imprenditoriale, guardare al Mediterraneo: questi alcuni suggerimenti per il rilancio del settore delle costruzioni, che saranno discussi oggi durante il Congresso “Costruzioni tra crisi, innovazione e rilancio del settore”, che si terrà alle 10.30 in Via Guattani 9, a Roma.

 

1.      La proposta: Costituire una “Federazione” delle associazioni di categoria per rendere ancora più forte e coesa la voce degli imprenditori che a Roma e nel Lazio soffrono le ripercussioni delle scelte delle Istituzioni.

2.      Puntare sulle manutenzioni e consorziarsi: Dalle manutenzioni stradali a quelle dell’edilizia scolastica, dagli interventi per il risparmio energetico  a molti altri ambiti: il mercato è vasto. Per aderirvi,  le imprese dovranno avere capacità finanziarie e dovranno saper pensare in maniera imprenditoriale. Si tratta di interventi immediati ma i guadagni arriveranno dilazionati in molti anni. Molti comuni non possono permettersi di affrontare delle spese per interventi di manutenzione quali la raccolta dei rifiuti, l’illuminazione, le piattaforme ecologiche, etc…. Per questo è importante che ci siano degli incentivi per i Comuni che si uniscono tra di loro in consorzi. “E’ il momento di fare massa critica e di consorziarsi” ha detto il presidente Giachi.

3.      Beni culturali e turismo a Roma e nel Lazio: Il settore ospita lavoratori che hanno un alto indice di scolarizzazione, tra i quali anche archeologi, laureati in Lettere e in Arte e Beni culturali. Per questo dare un impulso al settore significherebbe offrire lavoro a molti giovani. Obiettivo: valorizzare, integrare e mettere in rete i progetti, creando una sinergia con il settore turistico.

 4.      Puntare sull’ambiente, sulla green economy e sulle energie rinnovabili.

 5.      Crescere nel Mediterraneo, presentando le potenzialità delle imprese romane e laziali a quei territori che- pur disponendo di credito- non hanno imprese e tecnologie per costruire.