IL MODELLO COOPERATIVO PER GLI STUDI PROFESSIONALI

Vincere la solitudine professionale e organizzativa dei liberi professionisti attraverso la costituzione di imprese cooperative. E’ la possibilità messa in evidenza dal convegno “Il modello cooperativo per gli studi professionali” che Confprofessioni e Legacoop Lazio, in collaborazione con Ebi.Pro e l’Ordine dei Periti industriali, hanno presentato il 4 dicembre all’Hotel Europa di Latina. “L’evento è stato molto partecipato e c’è stato un certo gradimento da parte di tutti i presenti. C’è già un gruppo di professionisti interessato a considerare l’ipotesi di aprire una cooperativa tra architetti, geometri e periti – ha dichiarato Marco Roberti, presidente di Confprofessioni Lazio-. L’iniziativa, nata da una sinergia con Legacoop Lazio, ci ha consentito di mettere in evidenza un tema per noi di grande rilevanza: l’importanza dell’aggregazione tra professionisti” ha concluso.

“Siamo convinti che il modello cooperativo possa conciliare diverse esigenze: quella di rendere centrale la figura del socio professionista; aperta e rinnovabile la compagine sociale e strumentale il ruolo del capitale esterno al perseguimento delle finalità mutualistiche dei soci professionisti” ha spiegato Mauro Iengo, presidente di Legacoop Lazio, durante l’iniziativa inserita nel progetto R.I.S.E. – Resilience, Innovation, Support, Education, finanziato dalla Regione Lazio.

“Abbiamo molte esperienze che possono rappresentare un punto di riferimento importante per coloro che intendano intraprendere questa strada – ha continuato – . Prima dell’entrata in vigore della nuova disciplina sulle società tra professionisti sono cresciute importanti esperienze cooperative nel mondo delle professioni: cooperative tra ingegneri, architetti e geometri, tra medici di assistenza primaria, tra giornalisti, nel settore socio-sanitario e ambientale e in quello amministrativo e contabile- ha aggiunto -. In alcuni settori non si è potuto andare oltre le cooperative di servizio, ma, laddove non vi sono state condizioni oggettivamente ostative, sono nate cooperative tra professionisti nella loro versione di cooperative di lavoro, con un particolare riguardo a quelle interessate ad erogare servizi complessi, tali da richiedere l’apporto di più figure professionali”.

Nel chiudere i lavori, poi, Iengo ha tenuto a chiarire che costituirsi in cooperativa e coalizzare le forze tra liberi professionisti significa anche entrare in una famiglia – quella rappresentata dal movimento cooperativo – che opera in tutti i settori dell’economia italiana e che quindi è in grado di creare le sinergie e le opportunità migliori per l’avvio di una cooperativa tra professionisti.

Durante l’incontro sono intervenuti anche: Arianna Perez, dottore commercialista e revisore legale, Marco Mingrone, responsabile Ufficio legislativo Legacoop Nazionale, Francesca Federzoni, presidente cooperativa Politecnica di Modena, Nicola Brizzi, Presidente Cooperativa Fabrica di La Spezia, Alessandro Verbaro, responsabile Ebi.Pro – Ente Bilaterale nazionale per gli studi professionali, Natalia Guidi, Vice presidente Confprofessioni Lazio.