LEGACOOP PRESENTA LA CACIO E PEPE; ARSIAL: IL MADE IN ITALY CHE CREERA’ LAVORO

Le migliori realtà del settore agroalimentare nel Lazio si reinventano e puntano tutto sui piatti tipici della Regione Lazio, interpretati secondo l’estro di un grande chef- Paolo Cacciani- e realizzati con prodotti DOP, provenienti dalle migliori realtà agricole del territorio. Presentata oggi, a Roma, la crema di cacio e pepe che verrà distribuita dalla GDO e arriverà presto anche a Norimberga e Parigi. Contro “l’agropirateria” ed il fenomeno dell’Italian sounding- l’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio promuove il progetto di Legacoop Lazio e della cooperativa Agricoltura nuova ed annuncia l’istituzione di un premio.

 

 

Roma, 28 gennaio 2014- “Un esempio di innovazione industriale all’interno della filiera dell’agroalimentare del Lazio. Un modo intelligente di guardare ai mercati nazionali e internazionali che creerà lavoro e nuove opportunità di crescita”.

Così, Antonio Rosati -commissario straordinario dell’ARSIAL– ha definito l’idea di lanciare sul mercato la crema di cacio e pepe prodotta dalla cooperativa “Agricoltura nuova” e realizzata con il supporto di Legacoop Lazio.

 

Oggi, presso l’enoteca regionale “Palatium” di Roma, il noto chef Paolo Cacciani ha rivelato i segreti della ricetta di uno dei piatti più popolari della cucina romana, disponibile ora anche in un preparato facilmente utilizzabile in casa e nella ristorazione.  “Pecorino romano Dop e Dop bio, acqua e pepe nero di Rimbas: sono tre gli ingredienti che bene interpretano la ‘semplicità dell’eccellenza’ di questa ricetta- ha detto Paolo Cacciani-. Ma il nostro è anche un prodotto solidale, grazie al quale finanzieremo i contadini che coltivano il pepe di Rimbas in un villaggio del Sarawak in Malesia. L’idea è nata da una collaborazione con il presidio Slowfood”.

 

La crema di cacio e pepe è solo il primo di una serie di prodotti della tradizione laziale che saranno distribuiti sulla rete di vendita specializzata e sulla GDO.

“Questo è un progetto di filiera corta unico, realizzato da alcuni tra i più qualificati attori del settore agroalimentare nel Lazio. Immetteremo sul mercato il meglio della produzione agricola ed enogastronomica della Regione. Conquisteremo tutti i mercati- ha annunciato il presidente Legacoop Agroalimentare Lazio, Giuseppe Codispoti-. E’ infatti un progetto imprenditoriale che prevede  anche la costruzione di una partnership con la GDO – in particolare con quella cooperativa”.

 

Attraverso una fattiva collaborazione tra attori diversi della filiera agroalimentare, Legacoop Lazio e Agricoltura Nuova intendono recuperare i prodotti di qualità della tradizione agricola regionale, trasformandoli in preparati facilmente utilizzabili in casa e nella ristorazione.

 

“Abbiamo voluto rendere facile il consumo di una crema di cacio e pepe creata grazie a prodotti naturali biologici – ha detto Carlo Patacconi, presidente di Agricoltura Nuova-. L’aiuto di uno chef come Paolo Cacciani è stato determinante perché ci ha fornito le giuste competenze per risolvere alcuni problemi tecnici. Da diversi anni cerchiamo di realizzare questo prodotto e finalmente ci siamo riusciti”.

Alla crema di cacio e pepe seguirà l’amatriciana, fatta con il guanciale di Amatrice, con il pecorino romano Dop, con olio extravergine di oliva dop e pelati di grande qualità sempre del Lazio. “Questo significa molto per i produttori e gli allevatori”- ha spiegato il Presidente Codispoti-. Perché favoriremo le loro produzioni e le valorizzeremo attraverso un progetto dal grande valore imprenditoriale e dal grande potenziale”. Dai mercati nazionali, infatti, si potrà arrivare a quelli esteri.

“Se è già una grande notizia per gli italiani poter avere il sapore autentico della cacio e pepe in un elegante barattolo in vetro con shelf life di 5 mesi, immaginate cosa potrà significare ciò per i tedeschi” ha sottolineato lo chef Cacciani.

 

Il tour internazionale della crema di cacio e pepe e non solo, del resto, sta già per avviarsi. Il commissario Antonio Rosati ha promesso infatti di portarla con sé nei prossimi appuntamenti a Norimberga, fiera del bio e Parigi. L’ARSIAL, inoltre, si è impegnata ad istituire un premio volto a promuovere l’innovazione  di prodotto, di processo e di marketing, delle imprese laziali che operano nel settore agroalimentare. “La nuova ARSIAL- rigorosa veloce e trasparente- ritiene doveroso esser vicini a realtà come questa che utilizzano la fantasia per essere competitive sul mercato” ha aggiunto Rosati.
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