PROGETTO “PROFESSIONE COOPERATORE”

Obiettivo del progetto “Professione Cooperatore”, realizzato da Legacoop Lazio con il contributo della CCIAA di Roma, è mettere a punto un sistema organico di servizi che soddisfi i diversi bisogni nella fase di promozione di nuove imprese, dal momento dello sviluppo dell’idea fino alla prima gestione imprenditoriale, ed abbia come elemento principale l’investimento sull’aspirante cooperatore attraverso il trasferimento di saperi, competenze ed esperienze utili per la gestione di un’impresa cooperativa.
Il progetto si compone di un mix di attività di sostegno formativo e consulenziale, per supportare start up cooperative, con particolare attenzione alle nuove professionalità. Le attività previste sono di animazione, formazione, accompagnamento e avviamento.
AZIONE 1 – SEMINARI
Verranno organizzati dei seminari con i vari ordini professionali, che avranno lo scopo di illustrare i meccanismi giuridici, organizzativi e gestionali della Cooperativa tra professionisti quale forma flessibile e accessibile di gestione in forma associata dell’attività d’impresa.
Durante le iniziative verranno presentati anche gli strumenti finanziari a supporto della creazione e accompagnamento dell’impresa cooperativa.
A seguito dei seminari potranno essere stipulati dei protocolli di intesa con gli ordini professionali interessati, finalizzati alla promozione congiunta del modello cooperativo tra i professionisti. Tali accordi permetteranno di consolidare le relazioni istituzionali e creare canali di comunicazione permanenti per facilitare la diffusione di informazioni, l’organizzazione di ulteriori iniziative formative e lo sviluppo di progetti pilota.
La collaborazione formalizzata con gli ordini professionali rappresenterà un importante valore aggiunto per il progetto, garantendo continuità alle azioni di promozione e ampliando la platea dei potenziali beneficiari.
AZIONE 2 – SPORTELLO INTEGRATO, CONSULENZA E SUPPORTO ALLA CRESCITA
Questa azione rappresenta un percorso completo di supporto ai professionisti in tutte le fasi del loro avvicinamento e sviluppo in forma cooperativa, articolato in tre azioni progressive che garantiscono continuità di assistenza dall’idea iniziale fino al consolidamento dell’impresa:
– Fase 1: Informazione e primo orientamento (Sportello)
– Fase 2: Consulenza allo start-up
– Fase 3: Matching e mentorship
È importante sottolineare che questa struttura modulare permette a ciascuna Cooperativa o gruppo di professionisti di accedere alla fase più adeguata, in base al proprio grado di maturità e alle specifiche esigenze.
Non è necessario seguire l’intero percorso sequenziale: chi ha già un’idea chiara può accedere direttamente alla consulenza per lo start-up, mentre una Cooperativa già costituita potrebbe beneficiare esclusivamente del matching e della mentorship. Questa flessibilità consente di ottimizzare le risorse e personalizzare il supporto.
AZIONE 3 – VADEMECUM
Il vademecum sulle Cooperative tra professionisti costituirà uno strumento operativo fondamentale all’interno del progetto. Non si limiterà ad essere una semplice guida normativa, ma rappresenterà un manuale pratico per supportare concretamente i professionisti nel percorso di costituzione e gestione di una Cooperativa professionale.
Uno dei problemi che incontrano i professionisti italiani è la “solitudine” professionale ed organizzativa. Una condizione che li rende particolarmente deboli, in un mercato che sta diventando sempre più competitivo anche a causa dei fenomeni di globalizzazione dell’offerta delle “conoscenze”, e che rende particolarmente difficile l’ingresso dei giovani nel mercato delle professioni.
Alla luce di tale presupposto il Legislatore ha introdotto nel nostro Ordinamento le “società tra professionisti” (articolo 10 della legge 12 novembre 2011, n. 183, meglio nota come “legge di stabilità 2012”, modificato dall’articolo 9-bis del d.l. 24 gennaio 2012, n. 1, convertito dalla legge 24 marzo 2012, n. 27), grazie alle quali anche coloro che sono iscritti ad Albi o Ordini professionali potranno esercitare la loro attività professionale in forma societaria, secondo i modelli indicati dal Libro V, titoli V e VI, del codice civile.
In altre parole, anche i professionisti “ordinisti” possono costituire società semplici, società di persone (società in nome collettivo o società in accomandita semplice), società di capitali (società per azioni e a responsabilità limitata) e società cooperative.
Il modello cooperativo si propone quale soluzione più congeniale per fornire una risposta a questi nuovi bisogni: la Cooperativa tra professionisti è un’opportunità reale per giovani laureati e professionisti, uno strumento efficace per sviluppare occupazione, autoimprenditorialità e soprattutto valorizzare competenze tecniche di alto livello.
La forma cooperativa offre un modello particolarmente adatto alle specifiche esigenze dei professionisti. In un contesto di mercato dove la “solitudine professionale” rappresenta un limite sempre più evidente, la Cooperazione permette di mantenere l’autonomia professionale valorizzando al contempo la collegialità.
La peculiarità principale risiede nell’equilibrio tra indipendenza e collaborazione: i professionisti possono conservare la propria identità e clientela, beneficiando contemporaneamente della forza di un’entità collettiva.
La governance democratica basata sul principio “una testa, un voto” risulta particolarmente congeniale alla cultura professionale, dove il valore è rappresentato dalle competenze e non dal capitale investito. Questo aspetto distingue nettamente la Cooperativa dalle società di capitali, creando un ambiente più equo e partecipativo che meglio rispecchia l’etica professionale e la parità tra colleghi.
Un ulteriore elemento distintivo è rappresentato dalla possibilità di integrare competenze diverse, rispondendo così alla crescente complessità dei problemi affrontati dai clienti.
Le Cooperative multidisciplinari permettono di offrire servizi integrati mantenendo elevati standard qualitativi in ogni area, consentendo ai professionisti di concentrarsi sulle proprie specializzazioni all’interno di un’offerta più ampia e competitiva.
La condivisione delle risorse, sia materiali che immateriali, rappresenta un vantaggio strategico particolarmente rilevante per i professionisti. La possibilità di dividere i costi di struttura, tecnologie, personale amministrativo e formazione continua permette anche a giovani professionisti di accedere a risorse altrimenti inaccessibili individualmente, abbattendo le barriere all’ingresso nel mercato professionale e facilitando il ricambio generazionale.
Nel contesto della libera professione, dove la reputazione è fondamentale, la Cooperativa offre la possibilità di costruire un brand collettivo più forte e riconoscibile, aumentando la visibilità e la capacità di attrarre clienti. Questo aspetto risulta particolarmente importante nell’attuale mercato globalizzato dei servizi professionali, dove la competizione avviene sempre più tra organizzazioni strutturate piuttosto che tra singoli.
Per Legacoop Lazio la Cooperativa tra professionisti rappresenta una nuova formula per intraprendere la libera professione, in quanto l’aggregazione è oggi un fattore imprescindibile in tutti gli ambiti del nostro difficile contesto economico.
Svolgere la propria professione in Cooperativa significa sviluppare forti potenzialità in termini di multidisciplinarietà, flessibilità, possibilità di capitalizzazione e di sviluppo di un marchio comune, significa in definitiva affrontare tutte quelle sfide verso cui oggi anche il mondo delle professioni deve confrontarsi.
L’esercizio della professione in forma societaria introduce, rispetto al tradizionale studio associato, la possibilità di raccogliere capitale di rischio attraverso l’ammissione di soci finanziatori e la possibilità di fruire di un regime di responsabilità limitata per gli incarichi assunti dalla società.
La crisi del mercato del lavoro aprirà, necessariamente, nuovi spazi all’impresa: anche ai professionisti sarà richiesto di diventare più imprenditori per essere competitivi negli scenari sovranazionali, puntando sull’aggregazione e su dimensioni “aziendali” sempre maggiori.
Per quanto sopra esposto è evidente la necessità di promuovere, fin dal percorso di studi universitari, la cultura del “fare impresa”: preparare gli studenti al solo esercizio della professione non è sufficiente ad affrontare la crisi del mercato e le sfide delle professioni.