SCOOPPIATI DIVERSAMENTE BAND: “IN USCITA IL NUOVO SINGOLO SULLA GUERRA”

La guerra e ciò che lascia in una canzone: riflessioni, musica, parole e voce della Scooppiati diversamente band a breve in uscita su tutti i digital store. Nel frattempo, che siano cover o canzoni d’autore, non smettono di suonare, perché “la musica li unisce e non possono stare senza, come in tutte le migliori famiglie” dicono.

“Quando il sole scalda la cenere non ho più voglia di correre. Allora forse sei tu quell’attimo per cui vale la pena lottare” recita la loro canzone forse più nota. E per loro quell’attimo si ripete ogni volta: sul palco, talento, carisma e anima di un gruppo musicale integrato, costola della cooperativa H Anno Zero, che di donne e uomini che agli occhi degli altri hanno subito una sottrazione ha saputo fare un’equazione senza incognite, un gioco a somma zero in cui tutto è perfettamente bilanciato. “Ketty Giansiracusa sulla sedia a rotelle, il pianista Gianmario Mascolo non vedente, Daniele Ponziani alla batteria ipovedente; Beppe Salis al basso e io alla chitarra dovremmo essere i normodotati ma non so secondo i criteri standard dichiarati da chi” esordisce Andrea Curatolo, tra gli ideatori della band. E accanto alla band c’è anche una Scooppiati Orkestra. “E’ un gruppo musicale integrato ma che conta ragazzi con disabilità più importanti. Ha un carattere terapeutico e ludico ed è  frutto di una convinzione della cooperativa H Anno Zero che crede molto nel progetto – spiega Andrea- Non si tratta di musicoterapia perché i musicoterapeuti hanno un altro tipo di approccio alla musica. La cooperativa crede nel progetto in quanto divulgatore di un metodo differente”.

Sul sito della band, l’accenno a un curriculum di peso: “La band è stata ospite in diversi programmi televisivi e numerose radio sia web che Fm, ha fatto da opening ai concerti di Francesco Pannofino ed Enrico Ruggeri, Orchestraccia, Simona Molinari  all’ Auditorium Parco della musica di Roma. Nel 2015 la band riceve a Trani, il Premio Nazionale Il Giullare e, nello stesso anno, realizza il suo primo Ep intitolato Storie di un altro mondo (Goodfellas). Nel disco hanno collaborato importanti musicisti italiani, tra i quali il cantautore romano Riccardo Sinigallia e il trombettista jazz Fabrizio Bosso. Il videoclip del singolo la scatola di legno, realizzato dalla Scuola Romana di Cine e Foto, vede protagonista l’attore Alessandro Benvenuti, ed è stato presentato al Firenze Short Film Festival  nel 2016. Il disco  è stato presentato ufficialmente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Palazzo Chigi, per l’interesse culturale/sociale del progetto. Il 12 agosto 2016, esce il nuovo singolo Essere Normale (Believe Digital). Nel 2017 si aggiunge alla formazione la giovane cantautrice romana Vanessa Casu, nota al pubblico per la sua partecipazione a X-Factor 2016.  Nel 2019 inizia la collaborazione con la cantautrice Romana Alice Clarini che porterà alla pubblicazione di Cenere (Believe Digital) ed attualmente il progetto prosegue con la scrittura del prossimo Ep assieme alla Cantante siciliana Ketty Giansiracusa, nuova voce della band”.

Andrea, iniziamo dal principio: come è nata questa idea della band? E’ stato difficile arrivare fino a qui?

La Scooppiati diversamente band nasce circa dieci anni fa da una iniziativa mia e di  Beppe Salis. In passato abbiamo condiviso molti palchi insieme e abbiamo collaborato come musicisti professionisti. Poi abbiamo voluto unire le nostre passioni alla nostra vocazione sociale. Arrivare fin qui è stato molto difficile soprattutto perché si deve fare uno sforzo culturale. Solitamente i disabili sono fruitori e non fornitori di servizi e il problema è stato sicuramente questo, mentre i ragazzi si sono comportati sempre in modo sempre molto professionale e partecipativo e con una allegria e una tranquillità e spensieratezza fantastica.

Da dove il nome della band?

Non so come ci è venuto ma abbiamo unito le parole scoop e coop: è la notizia che una cooperativa fa qualcosa di artistico in qualche modo. Però Scooppiati per noi è un modo di vedere le cose perché bisogna essere abbastanza matti per pensare un progetto simile, per seguirlo e anche per finanziarlo e per gestirlo. E qui entra in gioco la cooperativa. Per ciò siamo stati una band di matti per iniziare e per puntare anche abbastanza in alto.

Chi scrive i testi?

Per quanto riguarda la scrittura dei testi e delle musiche ce ne occupiamo io e Beppe. Non ci interessa parlare di amore o semplicemente scrivere per essere sui social. Ci interessa dire qualcosa e argomentarla con la musica, a volte ci riusciamo altre volte no.

A cosa state lavorando adesso?

Siamo in uscita con l’ultimo singolo dal titolo “Un istante” che abbiamo già registrato. Stiamo lavorando alle minuterie sonore e presto sarà nei digital store. Racconta della guerra e di ciò che lascia. Speriamo di non rabbuiare troppo le persone perché questa è una tematica che speravamo tutti di aver lasciato alle spalle e invece si è riprospettata con determinazione

Cosa sognate per il futuro?

Che il progetto continui, cresca e si espanda ma soprattutto che possa fungere da faro per nuovi progetti proprio per sfatare questo pensiero che disabile è uguale a colui che ascolta e riceve perché questa è una tematica che ci sta molto molto a cuore.

Parlami ora della Scooppiati Orkestra

E’ una realtà attualmente in essere, un gruppo musicale integrato ma conta ragazzi con disabilità più importanti. Abbiamo Manuela Crisafio che è la voce così come Francesco Ciccanti, Federico Zattini alla batteria, io al basso e Enzo Tognazzi alla chitarra. Riusciamo anche qui a fare cover e anche pezzi nostri scritti da Francesco Ciccanti. Ha un carattere terapeutico e ludico rispetto all’altro progetto

La cooperativa H Anno zero crede dunque nella musicoterapia?

Quella che facciamo non è musicoterapia perché i musicoterapeuti hanno un altro tipo di approccio alla musica. La cooperativa crede nel progetto in quanto divulgatore di un metodo differente di rapporto tra utente e cooperativa, paziente e dottore insomma. È proprio un’altra cosa, noi crediamo che tutte le persone abbiano delle diversità e delle abilità o delle disabilità. Tutte, indipendentemtente dalla certificazione della 104. E tutti quanti abbiamo qualcosa da dire ma il problema è che non si riesce a trovare o il canale o il modo di dire una cosa. E la musica però è una di quelle arti che riesce a farti esprimere qualcosa. Poi, se la musica aiuti o meno non lo so.

Oltre a progetti come l’Orkestra, la cooperativa ha anche diversi altri laboratori artistici

Sì, parallelamente ai progetti musicali ci sono progetti teatrali, di artigianato, di arti in generale. Sono il frutto di una metodologia volta a integrare per favorire l’interscambio e la comunicazione. Ormai sono tanti anni che facciamo teatro e artigianato, danza… E abbiamo visto sempre che era una possibilità in più per interagire e comunicare perché alcune volte la comunicazione non passa per il canale verbale, soprattutto nella disabilità. Noi abbiamo capito che l’arte è un ottimo metodo per decifrare alcuni comportamenti, necessità e bisogni, e ci siamo spinti sempre in questa direzione. E credo che questa sia una caratteristica che rivela un po’ la natura e gli interessi della cooperativa e che permette alla stessa e anche alle persone che la sostengono di avere quel quid in più, capace di estendere il concetto di assistenza.

Photo credit: Alessandro Ziantoni
(fotografo inseparabile e sesto componente ad honorem della band)