SERVIZI: Il Coordinamento delle cooperative di ristorazione collettiva chiede di non essere penalizzato dal decreto liberalizzazioni

COMUNICATO STAMPA

Roma, 14 febbraio 2012– “Nessuna multa per le imprese di ristorazione collettiva (mense) che dovessero trovarsi a pagare i loro fornitori di merci deperibili oltre i 30 giorni e quelli di altre forniture oltre i 60 giorni”. Questo è quanto chiede il Coordinamento Cooperativo (LEGACOOP SERVIZI, AGCI SERVIZI, FEDERLAVORO E SERVIZI-CONFCOOPERATIVE) cui aderiscono le maggiori imprese di ristorazione e gestione mense italiane, con la soppressione di alcuni commi dell’articolo 62 del D.L. n. 1/2012.

“Se non venisse apportata questa modifica in sede di conversione in legge del decreto sulle  liberalizzazioni – dice la nota del Coordinamento Cooperativo – i gestori delle mense potrebbero trovarsi nella posizione assurda di vedersi comminare una multa da un minimo di 500 euro ad un massimo di 500mila euro qualora tardassero a saldare i loro fornitori, mentre devono subire senza battere ciglio i ritardi di pagamento da parte dei loro clienti, ossia pubblica amministrazione, ma anche privati”.

“Come fa lo Stato – si chiede il Coordinamento Cooperativo – a pensare di multare qualcuno che non riceve soldi in tempo proprio dalle strutture dello Stato. Non si tratterebbe solo di un provvedimento iniquo, ma anche irragionevolmente punitivo”.

“L’ammontare dei crediti delle imprese del settore della ristorazione collettiva – continua la nota – ammonta a circa 700 milioni di euro e per una percentuale significativa di questi il ritardo supera i 300 giorni. La mancanza di liquidità dovuta a questi ritardi costa alle imprese diversi milioni di euro, che corrispondono agli interessi da riconoscere alle banche per i prestiti cui devono avvalersi per far fronte ai pagamenti di salari e stipendi, oltre ai pagamenti ai fornitori”.

“Ad aggravare ulteriormente il quadro – conclude il Coordinamento Cooperativo – c’è da aspettarsi purtroppo nel 2012 un peggioramento della situazione dei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni”.