SOCIALI: ecco i risultati di Cresce il welfare, cresce l’Italia

Lo stato sociale non è beneficenza e neppure un lusso: il welfare è un potente antidoto al debito pubblico.Questo perché, tanto più in una fase di crisi come questa, risponde meglio e inmodomirato ai bisogni delle persone ed è economicamente più vantaggioso. Questo è il messaggio di sintesi che è stato lanciato da oltre 50 organizzazioni sociali che si sono ritrovate a Roma per la Prima Conferenza nazionale “Cresce il welfare, cresce l’Italia” che si è tenuta al Centro Congressi Frentani il 1 e 2 marzo. Nelle due giornate si sono succeduti oltre 200 interventi che hanno toccato varie tematiche, approfondite in sette sessioni di lavoro, dai livelli essenziali di assistenza sociale alle questioni della democrazia e della partecipazione, dall’integrazione socio-sanitaria al tema delle risorse. Proprio quest’ultimo aspetto ha catalizzato l’interesse di molti relatori: come rilanciare il welfare e allo stesso tempo sviluppare il nostro paese. Bloccare i tagli, definire i livelli essenziali e rilanciare le politiche sociali: queste sono state le richieste indirizzate al governo e alle istituzioni locali e regionali. I temi della delega fiscale e quello del Patto per la salute devono tradursi nella definizione delle risorse che devono restare disponibili per i livelli essenziali e per accelerare sull’integrazione socio-sanitaria e sul tema dell’autosufficienza. Le oltre 50 organizzazioni sociali che hanno dato vita a questo primo appuntamento hanno deciso di proseguire nel percorso di confronto e coordinamento. Terzo settore, forze sociali e rappresentanze delle autonomie locali daranno vita ad un tavolo permanente di confronto e di analisi con l’obiettivo di stimolare la politica e spingere in avanti le buone pratiche che stanno maturando sul territorio. L ’Assemblea della Conferenza “Cresce il welfare, cresce l’Italia” ha approvato all’unanimità unamozione che afferma l’esigenza di una drastica riduzione delle spesemilitari e “chiede al governo l’immediata rinuncia all’acquisto degli aerei F35 che permetterebbe di acquisire risorse straordinarie per oltre 10 miliardi”.

fonte: Legacoop