Riceviamo e pubblichiamo:
Unicoop Tirreno in risposta allo stato di agitazione proclamato dalle organizzazioni sindacali: “La riorganizzazione va avanti tenendo presenti gli obiettivi fissati nel Piano Industriale che hanno necessità di essere aggiornati seguendo le dinamiche di mercato. I dati sull’andamento delle vendite e le stime a finire per il 2017 sono positivi e incoraggianti. Graduare il ricorso agli ammortizzatori sociali è un bene per l’impresa e gli stessi lavoratori”.
In riferimento alle posizioni e alle iniziative intraprese dalle organizzazioni sindacali Unicoop Tirreno ribadisce e conferma ancora una volta il suo impegno nel risanamento e nel rilancio dell’impresa secondo gli obiettivi fissati nel Piano Industriale che in ogni caso hanno necessità di essere aggiornati e rimodulati secondo le dinamiche di mercato che caratterizzano la grande distribuzione commerciale. In questo contesto risultano confortanti i dati sull’andamento aziendale e sulle stesse stime a finire per il 2017 che testimoniano un sostanziale rispetto degli obiettivi di bilancio prefissati e degli impegni assunti con le Cooperative finanziatrici.
Naturalmente si tratta di risultati positivi parziali, il percorso di rilancio è sicuramente ancora lungo e complesso e in questo senso di non secondaria importanza è mantenere e consolidare il clima di dialogo e collaborazione tra la Cooperativa e le organizzazioni sindacali testimoniato dalla firma degli accordi del maggio scorso. Non vanno certamente in questa direzione prese di posizione, dichiarazioni di rottura di trattative e proclamazioni di stati di agitazione e scioperi il cui esito potrebbe avere conseguenze negative sul raggiungimento degli obiettivi del 2017.
Per la Sede della Cooperativa gli accordi sindacali sottoscritti consentono di conseguire l’obiettivo di minimizzare, attraverso l’utilizzo degli ammortizzatori sociali, gli effetti della riorganizzazione sulle persone. In coerenza con gli accordi sindacali, è stata definita nel complesso l’uscita incentivata di 200 persone. Si è previsto il ricorso alla Cassa Integrazione autorizzata dal Ministero del Lavoro fino ad un massimo di 130 persone sulla sede di Vignale e la ricollocazione in altri punti vendita del personale di rete in esubero causa chiusure ed efficientamenti di punti vendita con ricorso se necessario ai contratti di solidarietà. Su Vignale, lo schema di utilizzo della Cassa Integrazione, presentato alle organizzazioni sindacali nel luglio scorso, impatta su 62 persone.
In coerenza con gli obiettivi del Piano Industriale la Cooperativa conferma la decisione di cessare la sua attività nei due punti vendita della Campania di Napoli Via Arenaccia e Santa Maria Capua Vetere con modalità e tempi coerenti con quelli che sono gli impegni contrattuali assunti. Ricordiamo che i due supermercati registrano risultati operativi annuali in perdita per 2 milioni di euro e che sin dalle prime fasi delle trattative sindacali sono stati individuati fra i punti vendita critici.
Per quanto riguarda il punto vendita di Terracina (dove la perdita annuale è di 0,5 milioni di euro) le prospettive del punto vendita, individuato dal Piano Industriale come critico, sono state analizzate ed approfondite rispetto alle possibilità di rilancio o chiusura. La chiusura è conseguenza dell’elevata perdita di gestione e dell’impossibilità di invertire la tendenza. La Cooperativa è impegnata nel verificare la disponibilità dei dipendenti alla ricollocazione nella rete vendita Coop del Lazio mentre chi vorrà potrà accedere agli incentivi all’esodo volontario previsti dagli accordi sindacali. Al termine di questa fase, se necessario, verrà aperta una procedura di mobilità.
Nel frattempo sono in fase di valutazione le manifestazioni di interesse per il subentro di altri operatori nella gestione del supermercato.
Per quanto riguarda le esternalizzazioni di attività la Cooperativa sta sperimentando alcune soluzioni limitate che riguarderanno 5 persone in sede e una decina di persone in 3 punti vendita del Lazio.
Ufficio stampa Unicoop Tirreno
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