COOP SAMA: GIOVANI STARTUPPER SCOPRONO UNA ANTICA NECROPOLI A TRASTEVERE

E’ una scoperta dal grande valore storico quella effettuata dalla SAMA, cooperativa archeologica aderente a Legacoop Lazio, formata da otto startupper under 30 a Roma. I giovani hanno festeggiato il terzo compleanno della loro impresa scoprendo un’antica Necropoli a Trastevere.
Le tracce sono emerse lentamente, durante i lavori di scavo commissionati dall’Acea e supervisionati – come d’obbligo a Roma- dalla Soprintendenza e da una ditta esterna.
“Al secondo giorno di lavoro di fronte la Stazione Trastevere, nella trincea sono apparse inizialmente solo alcune evidenze archeologiche- un ossicino, un pezzetto di struttura… Ciò che emergeva non dava l’idea di ciò che ci attendeva sotto terra- ha spiegato Luca Gatto, Amministratore della coop-. Con l’allargamento concordato con la Soprintendenza e con la mobilitazione di tutte le forze degli archeologi, però, dal quasi nulla, la scoperta di svariate strutture: una strada romana, tombe a “cappuccina” e soprattutto colombari – è ancora dubbio se di origine pagana o ebraica- che andrebbero ad aggiungersi a quelli presenti in via Appia, a Porta Maggiore, a Villa Pamphilij e nel parco degli Scipioni”.
I lavori, finalizzati allo scavo per la sostituzione di cavi, continuano. “Abbiamo già scoperto una nuova cripta sotterranea. Continuiamo a lavorare con pala e piccone” annunciano. Si cerca di andare incontro alle necessità di Acea, che sta procedendo con il tracciato. “I commercianti vorrebbero che lasciassimo libero il percorso, abbiamo un tempo limitato. Non è semplice mediare tra tante esigenze di più soggetti. Bisogna essere degli equilibristi in questa professione” spiega Alessandro Regazzini, della cooperativa. “Noi puntiamo sull’onestà e di fronte a qualsiasi tipo di problema rispondiamo con la trasparenza sia nei confronti della Soprintendenza che nei confronti della committenza che spesso può vederci come un peso” – spiega Gatto. “Lo scorso anno, in provincia di Roma, un privato era molto poco contento di quanto uscito fuori. La Soprintendenza era interessata invece ad andare a fondo. Noi abbiamo mediato perché il privato potesse costruire e la Soprintendenza potesse  valorizzare i reperti. E’ andata bene: alla fine è stato tutto musealizzato e alcune strutture non verranno interrate nuovamente”.
Nata nel maggio 2011, la start up aderente a Legacoop Lazio opera principalmente in Emilia e nel Lazio con l’obiettivo di seguire gli scavi di trincea. Restauro, servizi archeologici, didattica e museologia, topografia: le attività della cooperativa sono svariate. Una strategia per offrire una vasta gamma di servizi e professionalità ma anche per affrontare il mercato che in questo momento è in crisi.
“Dal punto di vista del fatturato, i primi anni non sono stati semplici. Quest’anno, invece, si è chiuso in attivo ed è in crescita”- racconta Regazzini.
“Certo, il mercato non è in un momento positivo. Noi però ci occupiamo di restauro, didattica,variamo l’offerta. Sgomitiamo per poter portare avanti una grande passione e per continuare a fare il lavoro che abbiamo da sempre voluto fare” spiega Gatto.
La formula cooperativa si è rivelata vincente. “Il singolo archeologo può fare il lavoro che stiamo facendo noi ma significa andare incontro a pagamenti saltuari, sottoporsi a lavori non continui e precari” precisa Gatto. “Se non avessimo scelto una start up cooperativa e non fossimo impostati così, certamente non potremmo pensare di essere indipendenti e di essere così forti. Molto meglio insieme”.

“E’ una grande soddisfazione quella derivante da questa scoperta- ha detto Maurizio Giachi, presidente Legacoop Lazio Produzione e Lavoro. Non è certo una novità: anche negli anni passati alcune nostre cooperative archeologiche hanno avuto la fortuna e la bravura necessaria per trovare e valorizzare  altri siti importanti. Vorrei ricordare che in questi anni le cooperative di archeologia sono state protagoniste di grandi ritrovamenti ma anche di importanti restauri. Ricordo il sito di Palazzo Valentini che oggi è uno dei siti più importanti di Roma. Non solo abbiamo fatto questa scoperta ma abbiamo anche seguito con le nostre cooperative tutti i lavori di restauro”.