Casa: Legacoop Abitanti, le cooperative non rinunciano ad una prospettiva di crescita

Roma, 17 novembre 2011 – Le cooperative di abitanti si trovano a fare i conti con le difficoltà di accesso al credito e con una drastica caduta quantitativa della domanda di abitazioni, soprattutto da parte dei ceti sociali abituali interlocutori, che vedono diminuire drammaticamente i propri redditi e risparmi; le cooperative non intendono, però, arrendersi alla crisi e per continuare a svolgere la loro funzione puntano sulle leve del patrimonio accumulato, della capacità di aggregare l’utenza e sull’innovazione organizzativa, progettuale ed energetica.
È questo il messaggio che viene dall’Assemblea Congressuale di Legacoop Abitanti, l’Associazione che rappresenta le oltre 1.400 cooperative attive nell’edilizia residenziale aderenti a Legacoop.
I lavori sono stati introdotti da una relazione di Luciano Caffini, Presidente Legacoop Abitanti. Sono intervenuti all’incontro: Euplio Iula, Presidente Assemblea Nazionale, Lorenzo Bellicini, Amministratore Delegato CRESME,Alice Pittini, Research Coordinator CECODHAS HOUSING EUROPE, Alberto Tricarico, Responsabile Politiche abitative PD nazionale, Pierluigi Stefanini, Presidente UNIPOL, Ezio Falco, Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo – Presidente Comitato Housing Sociale ACRI, Marco Sangiorgio Direttore Generale CDPI-SGR,Domenico Zambetti Assessore alla Casa Regione Lombardia, Rosa Gentile, Assessore Regione Basilicata, Ivo Cremonini, Presidente Federabitazione-Confcooperative, Aldo Carbone, Vice presidente AGCI- Abitazione, Giuliano Poletti, Presidente Legacoop.
Nel triennio segnato dalla crisi -2008/2010, durante il quale le cooperative aderenti a Legacoop Abitanti hanno realizzato circa 7.500 alloggi, per una platea di oltre 417.000 soci- il patrimonio netto è salito da 2 miliardi e 700 milioni di Euro a 2 miliardi e 811 milioni (dei quali circa il 45%, pari a 1.234 milioni è appannaggio delle 28 cooperative più grandi). Ed è proprio il patrimonio il primo “asset” sui cui fare leva per affrontare la crisi e delineare prospettive di sviluppo.
“Il patrimonio di per sé non garantisce il futuro” -sottolinea Luciano Caffini, Presidente di Legacoop Abitanti- “ma ne può creare il presupposto se le decisioni, le reazioni, le azioni vengono assunte con rapidità, interpretando le opportunità di investimento, mantenendo l’attenzione ai bisogni sociali, lavorando per non perdere il consenso e la reputazione finora acquisiti”.
Dunque patrimonio, reputazione, esperienza nella filiera dell’attività di trasformazione urbana e capacità di sviluppare politiche e progetti in rete sono i punti di forza sui quali impostare una risposta alla crisi ed una direttrice di sviluppo per il futuro di una cooperazione di abitanti che, negli ultimi dieci anni, è cresciuta e si è sviluppata in un contesto di crescita.

La crisi morde, ma le cooperative non rinunciano ad una prospettiva di investimenti e di crescita
“Oggi” -dice ancora Caffini- “risentiamo drammaticamente della difficoltà di accesso al credito, ma non rinunciamo ad una prospettiva di investimenti e di crescita, pur di fronte ad una caduta della domanda in termini quantitativi”.
Alle cooperative di abitanti, infatti, si rivolgono ancora moltissime persone e moltissime famiglie che della casa hanno bisogno ma che, alle attuali condizioni di prezzo di acquisto o di affitto, non se la possono permettere.
“Come risolvere il problema dell’accessibilità” -puntualizza il Presidente di Legacoop Abitanti- “è la sfida che ci dobbiamo porre tenendo conto che è ancora molto forte la capacità delle cooperative di aggregare utenza anche preventivamente rispetto ai progetti edilizi; e che per raggiungere l’obiettivo di ridurre i costi e i prezzi della casa serve il concorso di una pluralità di fattori”.
Tra questi, Caffini ricorda che non basta la sola riduzione del costo dell’area se non accompagnata da una significativa riduzione dei costi di costruzione, possibile solo se si afferma un’industria delle costruzioni capace di sviluppare l’innovazione tecnologica su dimensioni di scala adeguate ad abbattere i costi. Il Sistema Integrato dei Fondi Immobiliari offre nuove opportunità di carattere finanziario, particolarmente utili in un perdurare di stretta creditizia, ma impone innovazioni organizzative rilevanti. Ancora: la componente del costo dell’abitazione rappresentata dal costo delle utenze presenta trend di crescita che sembrano poter rapidamente portare addirittura al raddoppio del costo dell’uso dell’abitazione rispetto ai costi immobiliari di base (canoni,mutui), il che rende sempre più diffusa l’attenzione della domanda a questi aspetti nella scelta dell’alloggio.

Rinnovare l’offerta cooperativa: centralità dei cittadini, leadership nell’offerta di abitazioni low cost, risparmio energetico, servizi all’abitare, sostenibilità
Di fronte ad uno scenario caratterizzato da questi elementi, Legacoop Abitanti intende avviare un processo di riposizionamento che passa per una serie di condizioni ed obiettivi. Il primo è la centralità dei cittadini abitanti, aprendo le cooperative ai migranti, ai “nuovi italiani”. “La domanda abitativa” -osserva Caffini- “sarà sempre più composta da un mix sociale che richiede di declinare in modo nuovo la tradizionale capacità delle cooperative di abitanti di costruire comunità e di mantenere con queste rapporti permanenti”. Il secondo, l’affermazione di una posizione leader nell’offerta di abitazioni low cost, dove l’innovazione di prodotto e di processo può essere guidata dall’esperienze e dai saperi presenti nella rete delle cooperative. “Nella volontà di mantenere quote importanti di mercato” -precisa Caffini- “occorre ritrovare le motivazioni di una nuova stagione di ricerca e sperimentazione su questi temi, investendo su un progetto nazionale che, nell’arco di un anno, delinei soluzioni, buone pratiche, prodotti, interlocutori virtuosi”.
Il terzo obiettivo è quello di un crescente protagonismo nel campo della sostenibilità ambientale e del contenimento dei consumi energetici, individuando nei cittadini abitanti la leva decisiva per raggiungere gli obiettivi di risparmio energetico. Un settore già presidiato da Legacoop Abitanti con il progetto Sostenibilità, avviato nel 2000 ed approdato al protocollo di intesa siglato nel giugno del 2010, con l’Agenzia Casa Clima, che ha consentito di sviluppare conoscenze e competenze avanzate, dando impulso all’innovazione tecnologica e alla qualità progettuale delle realizzazioni. “Un tema, quello della sostenibilità” -dice Caffini- “in cui rientra anche la sfida, con cui dobbiamo misurarci, del Progetto delle città sostenibili, stimolando e partecipando ad una nuova stagione di progettualità urbana, possibile solo con un partenariato pubblico/privato, che sia orientata al rinnovamento della città costruita ed obsoleta, oltre che al completamento della città incompiuta”.
Infine, non certo per importanza, la necessità di dare una compiuta definizione -sia concettuale che di sostenibilità economica- all’obiettivo di sviluppare un’offerta di servizi all’abitare, agli abitanti e ai quartieri, che tutt’ora non ha trovato ancora senso imprenditoriale perché privo delle compatibilità economiche che potrebbero essere raggiunte congiuntamente all’offerta dell’abitazione.

Pierluigi Stefanini, Presidente Unipol resoconto dell’intervento
“Regolare, ridistribuire, risanare e rilanciare”-questi gli ambiti su cui lavorare per Pierluigi Stefanini, presidente Unipol. “È necessario -spiega- “contenere i costi, facendo efficienza dove si può e non in modo indiscriminato, prevedere un aumento di capitale, fronteggiare i problemi in modo strutturale e significativo, per permettere di liberare risorse da destinate alla crescita”.
“Siamo vicini al vostro settore e al vostro lavoro”-sottolinea- “perché riteniamo che nell’attività svolta, la serietà e la reputazione siano funzioni tipiche del mondo cooperativo, costruite attraverso serietà nei rapporti e modalità corrette nell’utilizzo del credito e della finanza per chi investe nel proprio futuro e per i propri bisogni. Un mondo che ricerca strade nuove osservando i cambiamenti, per darne risposte intelligenti e cooperative. L’esperienza maturata nel cammino percorso insieme, ha dato al nostro gruppo la possibilità di capire ed intervenire sul mercato, avvicinandoci al mondo dei soci”.
Stefanini prosegue spiegando che il Paese ha bisogno di una fase di disarmo generalizzata, per costruire prospettive condivise, con un adeguato livello di coesione e convergenza da parte delle imprese. “La piattaforma comune dell’Alleanza delle Cooperative Italiane” -dice- “è una patrimonio, da prendere come esempio per costruirne una piattaforma del governo del Paese”.

Giuliano Poletti, Presidente Legacoop nazionale, resoconto dell’intervento
“Il manifesto delle imprese”, -ha spiegato Giuliano Poletti- “testimonia come sia possibile presentare posizioni condivise, ed il rinnovato dialogo con forze istituzionali, le associazioni di rappresentanza, delle imprese ed i sindacati. È necessario in questa fase affinare il senso critico, ed osservare i contesti costruendo opinioni corrette, guardando al futuro in maniera sostenibile e senza perdere di vista le esigenze quotidiane, combattere per permettere l’accesso al credito ed alla finanza per liberare risorse. Poletti ha sottolineato inoltre come l’iniqua distribuzione della ricchezza prodotta abbia generato una crisi di ingiustizia, con concentrazioni e carenze che portano sofferenza. “Il mondo cooperativo ha un’idea di società e ha chiari gli obiettivi necessari alla crescita armonica”, -ha sottolineato- “ora più che in passato è necessario investire sulle specificità cooperative in chiave democratica e partecipativa, lavorare progetti complessi, condividendo competenze risorse e possibilità nella rete intercooperativa”. Il settore dell’abitazione, in particolar modo, è in grado di generare nel mercato circuiti virtuosi positivi, dove trovano espressione l’innovazione, la tecnologia, le costruzioni, gli utenti ed i servizi. Sono ancora molte le opportunità da esplorare, come l’ambito dei servizi locali, lo sviluppo del patrimonio pubblico per una gestione comune dei beni comuni”.

fonte: Legacoop