NIDI D’INFANZIA: OBIETTIVO “QUALITÀ SOSTENIBILE”

Nella bellissima sala gialla del CNEL a Roma, gremita di persone, si è tenuta il 25 febbraio l’iniziativa “Nidi d’infanzia – Investire sulla qualità sostenibile”, realizzata da Legacoop Lazio e Legacoopsociali. L’iniziativa nasce per ricordare a tutta la comunità educante e ai vari stakeholder, attraverso l’esposizione di buone pratiche e spunti di riflessione, come investire sui servizi all’infanzia significhi investire sull’intera comunità.
I servizi all’infanzia incidono direttamente sulla promozione del benessere e dello sviluppo dei bambini ma, indirettamente, hanno importanti ripercussioni anche sulla conciliazione dei tempi di lavoro e di cura dei genitori, sulla promozione dell’occupazione femminile e sul supporto ai genitori e alle famiglie.
I dati italiani, su questo versante, sono sempre più allarmanti. Il numero medio di figli per donna è in costante diminuzione e, nel 2019, si è registrato il livello più basso di “ricambio naturale” degli ultimi 102 anni. Ad aumentare è invece il divario tra tasso di occupazione femminile e maschile (49,5% contro il 67,6%), mentre le famiglie sono sempre più in difficoltà per l’impatto della crisi.
Il tema dei costi è fondamentale sia per garantire una “qualità sostenibile” che per consentire un accesso generalizzato ed equo ai servizi. I costi sono fortemente influenzati dalle varianti organizzative e gestionali previste dalle Regioni, molto diverse tra loro.
In questo momento storico – ha affermato Eleonora Vanni, Presidente Legacoopsociali, nel corso dell’incontro – è doveroso ricavare il meglio possibile da quello che abbiamo: questo vuol dire sostenibilità. Tutto il contrario, cioè, del bieco risparmio.
Riuscire nello sforzo di conciliazione tra funzionalità del servizio, standard qualitativi e costi di gestione è un obiettivo chiave, come sottolineava lo stesso CNEL in un documento del 2010 “Investire sui servizi all’infanzia non è questione che riguarda le politiche familiari, e neppure è solo questione – rilevantissima – della tutela dei diritti dei piccoli cittadini: è questione che riguarda la possibilità del nostro Paese di tornare a crescere e di pensarsi al futuro. I dati internazionali confermano come i primi anni di vita siano un passaggio tanto cruciale al punto di determinare il percorso di ciascuno nella vita adulta. E’ in questa fascia di età che si costruiscono le pari opportunità.
Data la sua grande valenza, vorremmo – ha rimarcato Anna Vettigli, Responsabile Legacoopsociali Lazio – che lo studio del CNEL venisse aggiornato e maggiormente diffuso, conosciuto e sostenuto più di quanto non sia stato fatto fino ad oggi.
Come espone chiaramente lo studio, affinché sia possibile raggiungere l’obiettivo della “qualità sostenibile”, il costo per ora bambino di servizio erogato dovrebbe attestarsi in una fascia compresa tra i 4 e i 6 euro. Un range che sembra capace di contenere diverse possibili soluzioni e varianti organizzative e gestionali, con la garanzia di elementi di qualità fondamentali, e che in molte regioni italiane resta ancora un’utopia per quanto riguarda i nidi messi a bando “in concessione”.
Su questo fronte Alberto Alberani, Vicepresidente Legacoopsociali Nazionale, nel riportare l’esperienza emiliana ha ribadito con forza la necessità di coinvolgere nel dibattito i Comuni per “non mettere all’asta i bambini” e “definire un costo standard fisso” come riferimento per gli affidamenti.
Dello stesso avviso anche le rappresentanti istituzionali intervenute all’iniziativa. Per Francesca Puglisi, Sottosegretario al Lavoro e alle Politiche Sociali, è necessario “Mai smettere di ricordare che al centro dei servizi educativi 0-6 anni ci sono i diritti delle bambine e dei bambini e che la qualità del lavoro educativo, la formazione continua del personale, il coordinamento pedagogico è essenziale se davvero vogliamo ridurre le disuguaglianze di partenza.
I diritti delle bambine e dei bambini sono diritti attuali ma ci costringono a guardare in modo nuovo anche il futuro. Abbiamo bisogno di un patto di sostenibilità equa e condivisa. – ha sottolineato Eleonora Mattia, Presidente IX Commissione Regione Lazio – Il futuro è anzitutto una costruzione culturale e il futuro di un territorio è sempre più l’esito dell’investimento sulle persone che lo abitano. La nostra priorità è quella di creare un’infrastruttura educativa e formativa capace di dialogare con le Istituzioni.