SPEHA FRESIA, “PIOGGIA DI RISORSE PER LA DIGITALIZZAZIONE MA URGE SBUROCRATIZZAZIONE”

Speha Fresia, in rete con Astercoop e Mediterranei e in coordinamento con Legacoop Lazio, sarà al centro del  complesso lavoro che aspetta il Nodo territoriale della Fondazione PICO per l’innovazione e la trasformazione digitale nel Lazio. Al centro, il bando “Cooperazione digitale” dell’Alleanza delle cooperative italiane e la divisione filantropica di Google.org che metterà a disposizione un contributo di 3,5 milioni di euro per la digitalizzazione delle cooperative. Ma non solo. Nel Lazio, le carte per cambiare le politiche attive del lavoro, innovare le aziende e trasportarle in una nuova era in cui al centro ci sia la trasformazione digitale ci sono tutte: “Grandi le potenzialità ma speriamo si sviluppino. Prezioso il PNRR e il taglio dato nell’indirizzare le risorse per sviluppo e pari opportunità ma per il solo 2022 (e siamo già a novembre) le risorse per il Lazio per sostenere le pari opportunità dei lavoratori da includere o reincludere nel mercato del lavoro ammontano a 89milioni di euro con cui raggiungere entro il 31 dicembre 2022 28.560 utenti. Nulla però è ancora partito e il Programma GOL Garanzia Occupabilità Lavoratori  è fermo” dice il Presidente di Speha Fresia in una intervista. E’ l’esempio di come la burocrazia possa fungere da ostacolo all’innovazione. Eppure la formazione alla digitalizzazione rivolta ai lavoratori rimane centrale per adeguare le competenze delle risorse umane alle nuove sfide delle pmi. “Noi siamo pronti. Ora bisogna solo che le Istituzioni ci mettano nelle condizioni di poter attivare il processo e raggiungere l’utenza”.  Di tutto questo  e molto altro abbiamo parlato con Felice Lombardi, presidente della cooperativa nata nel 1976 e attiva nel Lazio come in Basilicata e Sicilia, in questa intervista.

 

Il digitale ti muta pelle. Lui è l’innovazione, non la accompagna e basta. E’ lui a cambiare te, non sei tu a cambiare il digitale per renderlo coerente con te stesso. E’ lui che cambia integralmente i processi di lavoro, le relazioni, le comunicazioni aziendali, i modelli di partecipazione e di democrazia economica nell’impresa. Per intenderci: introdurre un software per gestire meglio i turni di lavoro significa solo adottare un sistema informatico evoluto. Il digitale è tutt’altra cosa”. Così Felice Lombardi, presidente e responsabile promozione della cooperativa Speha Fresia, ci racconta la transizione digitale in occasione della ratifica della Convenzione che inaugura nella nostra regione il Nodo territoriale Della Fondazione PICO per l’innovazione e la transizione digitale. Stipulata con Legacoop Lazio, la Convenzione ha ufficialmente dato vita all’hub territoriale che sarà attivo attraverso l’impresa a rete Linum, formata dalle tre cooperative laziali Speha Fresia, Astercoop e Mediterranei.

“Il cambiamento ci sarà. Punto. Non lo puoi fermare: o lo fai tuo o lo domini o uscirai fuori dal mercato del lavoro: e questo vale sia per i lavoratori che per l’impresa” chiarisce Lombardi. La trasformazione è già iniziata. E il risultato sarà un cambiamento radicale delle aziende. “Introdurre la realtà aumentata nei processi di assistenza sociale, ad esempio, soprattutto quando rivolti a un’utenza di soggetti fragili, cambierà tutto: metodologie cliniche e competenze dell’operatore – racconta il presidente di Speha Fresia-. Ma da cogliere ci saranno anche possibilità come l’e-commerce nei supermercati virtuali del metaverso in cui poter visionare e ‘toccare’ la merce per i clienti delle piccole cooperative che lavorano all’interno di filiere di nicchia”.
Paure zero. Anche se i rischi esistenti nel processo di trasformazione digitale evidenziati da Speha Fresia sono due: quelli legati al fatto che si possano non adeguare le competenze delle risorse umane a queste nuove sfide e la carenza di supporto per le pmi nel processo di comprensione di quanto il digitale possa essere permeante. “Se l’organizzazione dei processi non è coerente con l’evoluzione e l’innovazione determinate dal digitale, è un po’ difficile che ci sia l’adeguamento” ammonisce Lombardi che aggiunge: “Si tratta di attivare strategie di penetrazione in un certo mercato o di restarne fuori, con il risultato che il tuo competitor ti farà le scarpe. Certo, il metaverso ad esempio per le coop culturali sarà una opportunità ma se poi un giovane trascorre tutta la vita senza mai avere la possibilità di entrare in un museo reale è ovvio che sarà una esperienza alienante- spiega-. Se invece usi il digitale come strumento e non come rappresentazione della realtà sarà una innovazione utile, ovviamente da dominare e che in ogni caso non si potrà fermare”.

E in merito alla ratifica della Convenzione tra PICO e Legacoop Lazio, tiene a chiarire: “rientra all’interno di questo modo di intendere il supporto alla crescita e allo sviluppo della comunità, delle imprese e delle persone. E’ un ulteriore strumento che abbiamo a disposizione per lavorare sulla maturità digitale delle imprese e la capacità dei sistemi organizzativi di includere e assorbire l’innovazione digitale. Il bando di Google.org e Alleanza delle cooperative italiane per favorire l’innovazione nelle pmi cooperative è uno strumento importante ma non il solo”. Sulla Fondazione PICO dice: “scelta intelligente di Legacoop per chiarire che l’innovazione non è un ragionamento che afferisce a un settore né ad un solo territorio ma permea radicalmente tutta la nostra organizzazione” dice. Non convenzionale la decisione di Legacoop Lazio che ha tenuto ad affidare a una impresa-rete l’hub territoriale della Fondazione. A sua volta, le Linum aggregherà altri soggetti ed expertise professionali in vari settori, aprendosi a varie collaborazioni.

La cooperativa Speha Fresia, scelta come riferimento anche dalle leghe regionali della Sicilia e della Basilicata, si occuperà di formazione e di analisi relative alla maturità digitale dell’impresa, forte della sua lunga esperienza nell’accompagnamento delle imprese e delle persone nei processi di sviluppo. Si occupa infatti di formazione, in quanto ente accreditato per svolgere attività formative nel Lazio e in Sicilia, ma è anche una Agenzia per il lavoro (APL) abilitata a poter erogare servizi per nome dell’ente pubblico nel Centro-Sud. Specializzata nelle politiche attive per il lavoro con un approccio integrato allo sviluppo, Speha Fresia è in prima linea nel lavorare al Programma GOL Garanzia Occupabilità Lavoratori  della Regione Lazio, il primo a prevedere un intervento su una popolazione vasta. Alla domanda sulla situazione attuale delle politiche del lavoro nel Lazio ci dice: “Grandi le potenzialità ma speriamo si sviluppino. Prezioso il PNRR e il taglio dato nell’indirizzare le risorse per sviluppo e pari opportunità ma per il solo 2022 (e siamo già a novembre) le risorse per il Lazio per sostenere le pari opportunità dei lavoratori da includere o reincludere nel mercato del lavoro ammontano a 89milioni di euro con cui raggiungere entro il 31 dicembre 2022 28.560 utenti. Nulla però è ancora partito”. Il Programma GOL sconta infatti dei ritardi dovuti alla difficoltà di mettere in piedi una macchina così importante: per questo si darà l’avvio a una procedura straordinaria che investirà anche Speha Fresia di compiti che prima non le erano dati al fine di riuscire a raggiungere gli obiettivi previsti da GOL. “Rischiamo di perdere milioni di euro – spiega il Presidente della cooperativa nata nel 1976- Noi abbiamo deciso di fare tutto il possibile per sostenere la Regione in questi sforzi ma prerogativa imprescindibile è la sburocratizzazione. Doveva partire tutto tra aprile e marzo e siamo a novembre. Noi stiamo facendo la nostra parte e siamo disposti a fare anche più del dovuto ma è urgente una sburocratizzazione delle procedure perché altrimenti perderemo una occasione importante per migliaia di persone”. Importante il lavoro da fare sull’alfabetizzazione al digitale e la formazione rivolta a disoccupati con progetti che pesano per il 40% sulle risorse investite dal PNRR. “Noi siamo pronti, ora tocca alle Istituzioni metterci in condizione che ci arrivi l’utenza affinché si attivi questa catena”.

Foto di Gerd Altmann da Pixabay