CONGRESSO CULTURMEDIA LAZIO, MESTICI: “E’ TEMPO DI RICOMINCIARE A COSTRUIRE IL FUTURO”

“Non è più il tempo di immaginare un futuro, è tempo di ricominciare a costruirlo”. Dopo anni di grave crisi che ha immobilizzato le imprese del settore, Fabio Mestici, Responsabile di CulturMedia Lazio, volta pagina e, aprendo i lavori del Congresso che si è tenuto il 15 novembre a Roma, annuncia: “già in cantiere e prossimamente sui tavoli della Regione, un’analisi che indica l’urgenza di approvare la proposta di legge sulle imprese creative”. Indiscutibile l’esigenza di una legge vera e propria sull’informazione e l’aggiornamento di quella sulla piccola e media editoria che superi la legge regionale n. 16 del 2008. “Pensiamo a norme che riconoscano non solo la cross-medialità dell’informazione e il rispetto della professionalità dei giornalisti, ma parallelamente a ciò occorre aggiornare la legge sull’editoria, sia dal punto di vista dei nuovi strumenti tecnologici sia sul ruolo che l’editoria gioca nella riduzione della emergenza educativa” ha dichiarato Mestici durante il Congresso che si è tenuto alla presenza di: Miguel Gotor, assessore alla Cultura di Roma Capitale, Romano Benini, Responsabile Struttura Tecnica PNRR Area Sisma, Marta Leonori, Consigliera regionale e Capogruppo PD, Mauro Iengo, presidente Legacoop Lazio e Giovanna Barni, presidente CulturMedia Legacoop Nazionale.

Le cooperative di CulturMedia Lazio si mettono alle spalle anni di lavoro resi ancor più difficili dalla variegata identità del settore culturale, dalla pandemia e dalla crisi economico-sociale che ha riguardato i ¾ dell’ultimo mandato, e reagiscono. E’ ora di pensare alla ricostruzione: memori di anni in cui solo la resilienza strutturata in rappresentanza delle cooperative e una politica di alleanze tra soggetti associativi diversi ha consentito di continuare a immaginare un futuro per un comparto che nel solo Lazio offre lavoro a 1800 persone e che complessivamente ha un giro di affari pari a 80 milioni di euro. Fondamentale, sin dal primo lockdown, l’azione per l’ottenimento di tutele nei confronti dei lavoratori intermittenti e per l’inserimento di strumenti di tutela come lo Statuto dei lavoratori, l’equo compenso, gli ammortizzatori, le indennità, il registro nazionale dei professionisti e l’istituzione dell’Osservatorio dello spettacolo presso il ministero della Cultura nella Legge delega di riordino del settore dello spettacolo. Senza nascondere che “Il lockdown ci ha fatto conoscere la parte più brutta della cultura e del turismo, quella della mancanza di dignità lavorativa, talvolta sfociante nel lavoro nero” ha ricordato il Responsabile di CulturMedia Lazio, riportando i dati dell’ultimo rapporto di Bankitalia (+18% dell’occupazione nei settori del commercio, alloggio e ristorazione rispetto al semestre precedente, ma con la gran parte del lavoro non qualificato e/o non inquadrato).

Prioritario “riqualificare le competenze dei soci, azione intelligente per il riposizionamento strategico delle cooperative sul mercato in chiave innovativa, immaginando filiere e reti cooperative in grado di progettare nuovi prodotti- ha specificato Mestici, con riferimento al caso degli audiolibri nati dalle cooperative editrici con la collaborazione delle case di produzione e gli attori professionisti delle cooperative. Importante, in tal senso, la creazione di un rapporto simbiotico tra cooperative del Lazio e sistema universitario. “Abbiamo iniziato un serrato confronto con le Università, che nel Lazio hanno avuto la lungimiranza di consorziarsi, insieme a ENEA, CNR e INFN, sui temi della valorizzazione dei beni culturali e dell’innovazione nel Distretto Tecnologico e Culturale del Lazio, sotto la regia della Regione Lazio- ha spiegato ancora Mestici-. Un confronto che ci ha portato ad essere protagonisti come Legacoop Lazio all’interno dello stakeholder board del DTC, fino a co-progettare azioni in grado di poter ridurre ancor di più le distanze tra mondo della conoscenza e mondo del mercato- ha aggiunto, ricordando l’esempio del Laboratorio messo in campo con il Dipartimento Digilab La Sapienza, il “Contamination Lab”, un luogo fisico e virtuale dove cooperatori e studenti si incontrano per dar vita a sinergie in grado di affrontare progettualità complesse come quelle del PNRR”. Culmine di questa politica è stata la nascita della cooperativa ASTER, prima start-up innovativa formata dai ricercatori della Sapienza, oggi facente parte della rete Linum per favorire la trasformazione digitale e l’innovazione di tutte le cooperative insieme al Nodo territoriale della Fondazione PICO, PICO Lazio.

CulTurMedia Lazio in occasione dei bandi per i progetti di rigenerazione culturale e sociale dei piccoli borghi storici, ha lavorato insieme alla Fondazione IFEL e ha predisposto 13 progetti in co-progettazione tra le cooperative aderenti e gli enti locali. Nel Lazio in totale sono state presentate 123 progettualità: questo significa che il 10% delle domande presentate dagli Enti Locali nel Lazio sono presentate in partenariato con una Cooperativa aderente a Legacoop Lazio. “Particolare rilievo va dato al finanziamento di 20 milioni di euro per il borgo di Trevinano nel Comune di Acquapendente, azione supportata da subito da Legacoop Lazio e Legacoop Nazionale e da una nutrita pattuglia di cooperative aderenti- ha detto Mestici-. Dove, speriamo a breve, il modello delle cooperative di comunità sarà presto il motore di un’autentica riattivazione territoriale. Stessa dinamica che ci si attende dalle progettualità messe in campo in merito al Fondo complementare dell’area sisma”. E Legacoop Lazio ha puntato sul modello cooperativo e il partenariato pubblico-privato in quanto ingredienti essenziali anche per la gestione coordinata di tutti gli elementi che compongono una DMO (Destination Management Organization). “L’approccio cooperativo in questi casi è strategico per collegare tra esse entità anche molto diverse tra loro ma che condividono il fine ultimo della migliore gestione della destinazione turistica, siano essi territori o itinerari in grado di completare insieme un’offerta, siano essi rioni di Roma; per questo supportiamo e guardiamo con interesse ad esempio, la DMO ES.CO. Esquilino Comunità, nata in risposta all’avviso pubblico per l’attuazione degli interventi a sostegno delle destinazioni turistiche del Lazio” ha aggiunto Mestici. E dopo un’analisi sul settore dell’Archeologia e sulla importante digitalizzazione avviatasi nel settore durante la pandemia, ha ricordato che è in fase di discussione il “Regolamento” del Codice dei Contratti Pubblici. “Una operazione costantemente monitorata dal tavolo Archeologia del settore Produzione e Servizi, al quale contribuiamo chiedendo, ad esempio, che l’amministrazione Capitolina riveda l’attuazione del “decreto parametri” nelle gare di architettura e ingegneria” ha continuato. E ha chiuso il suo intervento introduttivo ricordando che “occorre ridisegnare la struttura di CulTurMedia Lazio in conformità con quanto è stato promosso dalla Direzione Nazionale, presidiando cioè i comparti con coordinatori provenienti dalle cooperative in grado di assurgere a cinghia di trasmissione tra queste e il Coordinatore Regionale”.

Qui alcune foto del Congresso